Dal 28 aprile all’8 maggio la 64esima edizione del Trento Film Festival

Il manifesto della rassegna “firmato” da Michele Tranquillini e il Cile come Paese protagonista della sezione “Destinazione…”

[ Trento Film Festival]

Un manifesto che “garrisce”: sarà quest’immagine ad accompagnarci per tutta l’edizione 2016 di Trento Film Festival. Alcuni aspetti della 64 esima edizione - che si svolgerà tra il 28 aprile e l’8 maggio e si aprirà il 26 aprile con un’anticipazione al Teatro Olimpico di Vicenza –  sono stati presentati durante la recente conferenza stampa svoltasi a Palazzo Roccabruna.

L’idea delle bandierine di riciclo in cui tante “Storie nel vento” s’intrecciano nasce da Michele Tranquillini, artista originario di Trento, operante all’estero e collaboratore del Corriere della Sera.

Una montagna, dunque, per la prima volta non rappresentata ma evocata, e aperta a più livelli di lettura. “Il manifesto vuole essere un incubatore di storie: non va raccontato ma visto - spiega Tranquillini – Ruolo delle immagini è di suscitare curiosità e sentimenti, e quelle di quest’anno si presentano ricche di segnali, simboli e costruzioni.  Uno sfilacciarsi di icone e scene di film che vanno a contaminare e stimolare la curiosità”.

Per realizzare la sua idea, Tranquillini sceglie “oggetti di riciclo e pezzi di materiali che possono avere una seconda vita”, poi rappresentati su bandierine. Da qui l’emergere di un altro tema di rilievo: l’attenzione per l’ambiente e le pratiche da seguire per un maggior rispetto per il territorio.

Il secondo aspetto di rilievo approfondito durante la conferenza, riguarda il paese ospite, che quest’anno sarà il Cile, terra straordinaria per la sua storia, la cultura e l’ambiente naturale, con i parchi naturali tra i più importanti del mondo per le varietà di specie animali e vegetali e le montagne della Terra del Fuoco e del versante cileno della Patagonia, mete predilette da generazioni di esploratori e alpinisti, soprattutto trentini.

Al Cile il festival dedicherà un ampio programma specifico, illustrato da Laura Bisesti, direttrice di Trento Film Festival. Un denso calendario cinematografico sarà affiancato da mostre e serate a tema, tra le quali Bisesti ricorda quella prevista per il 3 maggio, “Patagonia”. In quest’occasione sarà possibile osservare questa terra attraverso due testimoni d’eccezione, i quali rivivranno sul palco le loro esperienze: Charles Darwin e Padre Alberto de Agostini.

“Elemento comune del festival è la montagna – montagna come segno di distinzione al contempo come mantra del senso del limite - esordisce Roberto De Martin, presidente di Trento Film Festival - Noi siamo un’organizzazione culturale, ma al contempo che serve al territorio, che fa economia. ‘Montagna da vivere’ è il motto che accompagna la rassegna: la montagna va salvata e l’alpinismo va vissuto”. Il riferimento del presidente va alla recente impresa di Simone Moro sul Nanga Parbat e alla rinuncia di Tamara Lunger a pochi metri dalla vetta, “perché, appunto, la vita è sempre al primo posto” – conclude il presidente.

Presente anche l’assessore alla Cultura del Comune di Trento, Andrea Robol: “In termini di novità il Film Festival riesce sempre a sorprenderci per la sua capacità di innovare e dare spunti – afferma -. Scopo del festival è, infatti, quello di appassionare ognuno di noi alla montagna e ai valori che sa trasmetterci. Il festival non è solo montagna e non è rivolto solo a esperti o appassionati di arrampicata. Prevede una serie di appuntamenti, riflessioni e approfondimenti – fondamentale è l’aspetto internazionale”.

Sul tema della scelta del paese ospite torna Sergio Fant. “La sfida consisteva nel trovare un altro paese interessante e complesso come l’India – paese ospite per l’edizione 2015 del Festival. Il Cile, con la sua estrema complessità e varietà, aveva tutti i requisiti per vincerla”.

Si avrà la possibilità di scoprire quindi come i registi cileni rappresentino il loro territorio - molto particolare e variegato, compresso tra montagna e mare. ‘Nessuno dovrebbe vivere in Cile’: tale motto, menzionato da Fant, rende bene il complesso rapporto dell’uomo con questa terra. “Sarà una vera e propria sfida vedere come il Cile verrà rappresentato, con la sua natura selvaggia, il suo clima ostile, e la sua storia: un paese uscito dalla dittatura ma con ancora qualche difficoltà da risolvere”.

Il festival proporrà “Memoria dell’acqua”, un film del regista cileno Patricio Guzmán, forse anche ospite a Trento. Verrà inoltre portato omaggio, per la prima volta in Italia, ad una regista cilena, Tiziana Panizza, attraverso la proiezione di un film da lei prodotto. “Nostra intenzione, quest’anno, sarà portare la rassegna non solo in città, ma anche in provincia, seguendo un programma di avvicinamento al festival” questo il sollecito di Fant. Da qui, una serie di appuntamenti non solo a Trento – dove, a partire dal 23 marzo, avranno luogo nove proiezioni – ma anche a Tesero, Ala, Pergine e Cavareno.

La conferenza si conclude con l’intervento del console onorario del Cile in Trentino, Aldo Albasini, in rappresentanza dell’ambasciata del Cile in Italia, che sottolinea come “la scelta del Cile sia di importanza emotiva in ricordo della consistente emigrazione di trentini in Cile. Si tratta di una terra che deve essere scoperta. Negli ultimi anni il Paese, con i suoi quattromila chilometri di estensione dall’Equatore alla Patagonia, ha quasi quintuplicato la presenza di turisti – conclude”.


03/03/2016