Decolonizzare il patrimonio

Presentato a Rovereto il progetto che renderà consultabili oltre cinque mila immagini d’archivio sul colonialismo italiano

Grazie ad un contributo della Fondazione Caritro, il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e la Fondazione Museo storico del Trentino potranno digitalizzare e valorizzare i propri fondi archivistici dedicati all’esperienza coloniale italiana tra la fine del XIX secolo e il secondo conflitto mondiale.

Un lavoro complesso e necessario quello avviato dal Museo della Guerra e dalla Fondazione Museo storico, grazie al quale sarà liberamente accessibile online una vasta raccolta di fotografie – più di 5.000 – finora inedite. Gli scatti, realizzati da soggetti istituzionali e, in misura prevalente, da militari italiani, coprono cronologicamente l’intera esperienza coloniale italiana.

Le vicende coloniali, spesso protagoniste del dibattito storiografico internazionale, sono documentate anche dal patrimonio documentario conservato dalle due istituzioni trentine che potrà ora essere riordinato, catalogato e messo a disposizione della collettività negli archivi digitali online, che già raccolgono numerosi fondi relativi ad altri periodi storici. Il materiale che sarà oggetto di studio e ricerca potrà poi essere valorizzato anche tramite iniziative espositive.

Trattandosi di materiali connotati, lo studio di questi documenti fa emergere la necessità di decolonizzare l’approccio semantico e il linguaggio catalografico, in linea con il dibattito internazionale su questo tema. Per questo, è in programma a Rovereto i prossimi 8 e 9 giugno un incontro seminariale durante il quale storici, storici della fotografia, archivisti, museologi, antropologi e altri professionisti museali si confronteranno sulle modalità di approccio – storico, catalografico, descrittivo – ai fondi fotografici coloniali. Il seminario – sottolinea Francesco Frizzera, direttore del Museo della Guerra – sarà l’occasione per riflettere sulle potenzialità e complessità dell’utilizzo di questi materiali nella narrazione dell’esperienza coloniale italiana nei musei, condividendo esperienze maturate anche all’estero, dove il dibattito sul tema ha acquisito un maggior grado di maturità.

Il programma prevede le relazioni di studiosi ed esperti di rilievo nazionale tra i quali Sabrina Meneghini, Hannes Obermair, Alessandro Volterra, Priscilla Manfren e Giuli Grechi, oltre agli interventi dei curatori del progetto, gli archivisti Nicola Fontana e Caterina Tomasi che presenteranno i fondi del Museo di Rovereto e della Fondazione Museo storico. Ampio spazio sarà dedicato alla discussione, stimolata anche dalla relazione di Nicola Labanca, professore ordinario all’Università di Siena prevista per venerdì 9 alle ore 9.30, e dalla discussione conclusiva, coordinata da Camillo Zadra e da Luigi Tomassini (Università di Bologna).

Il seminario, realizzato con il supporto finanziario della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura e della Fondazione Caritro, è aperto al pubblico e - aggiunge Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico - costituisce anche una preziosa occasione di formazione per il personale dei musei, per accrescere le competenze interne su questi temi e mettere in campo con maggiore consapevolezza azioni di valorizzazione.

Le giornate di studi, che si svolgeranno presso il Museo della Guerra, contano sul patrocinio di altre importanti istituzioni quali il LIMS - Laboratorio Interdipartimentale Memoria e Società dell’Università di Trento, la SISF - Società italiana per lo studio della fotografia e sulla collaborazione di ICOM – Coordinamento regionale Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Per partecipare è richiesta l’iscrizione scrivendo a info@museodellaguerra.it (la partecipazione è valida come aggiornamento per i docenti).

In occasione del seminario viene lanciata una campagna di raccolta di materiale documentario relativo al periodo coloniale italiano, da far confluire nel progetto di ricerca e valorizzazione. Di particolare interesse per completare lo studio di queste vicende e riequilibrare il racconto sarebbero i materiali prodotti dai civili che spesso per motivi lavorativi o di famiglia furono testimoni del fenomeno di colonizzazione nei territori interessati e poi, dal secondo dopoguerra, del controesodo.

Donare, depositare o più semplicemente consentire la digitalizzazione di documenti storici quali fotografie, diari, memorie o carteggi ne garantisce la conservazione e la valorizzazione, grazie al lavoro svolto da personale qualificato. La donazione o il deposito sono gesti importanti poiché permettono di sostenere la ricerca e il complesso lavoro di ricostruzione storica, onorando al tempo stesso la memoria delle persone alle quali sono appartenute quelle testimonianze.

Per chi possiede materiali relativi al tema del progetto, l’invito è dunque quello di prendere contatto con gli archivisti Nicola Fontana (0464 438100 interno 250 – archivio@museodellaguerra.it ) e Caterina Tomasi (0461 1747009 – archivi@museostorico.it) e di partecipare al seminario, per conoscere da vicino gli obiettivi di valorizzazione che guidano il progetto.

Museo Storico Italiano della Guerra Onlus

07/06/2023