Ecco il 2016 della Fondazione museo storico del Trentino

Centenario di Battisti, Officina dell'autonomia sempre più fucina di idee, il nuovo museo del Novecento: un anno  in direzione di un progetto museale unitario sulla storia in Trentino

[ Fondazione museo storico del Trentino]

Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza (Cicerone)

Passato e presente in dialogo attivo, storia e contemporaneo, centro e periferia uniti da un filo che trova un punto d’incontro in un luogo che nel suo stesso nome porta la funzione che si è dato: l’Officina dell’autonomia, inaugurata lo scorso 5 settembre in occasione della Giornata dell’autonomia, si sta attrezzando per ospitare una personalità trentina tra quelle di maggior rilievo, un nome che mai ha smesso di nutrire la storia locale e nazionale. Il 12 luglio ricorre, infatti, il centenario dalla morte di Cesare Battisti ed è tempo di guardare a questa figura con la giusta distanza, di fare – come suggerisce Paolo Mieli nel suo libro – “i conti con la storia” nel senso di fare i conti con la nostra memoria condivisa.

Da quali presupposti partirà tale prospettiva di analisi, come si esplicherà, quali obiettivi si prefigge: questi alcuni dei temi al centro della conferenza stampa che si è svolta ieri (lunedì 14 marzo) presso la sede della Fondazione Museo storico del Trentino. Nel corso dell’incontro il direttore Giuseppe Ferrandi ha presentato il Piano di attività della Fondazione per il 2016, con l'illustrazione dei principali progetti e delle iniziative che caratterizzeranno i prossimi mesi. All’incontro è intervenuto Giorgio Postal, presidente della Fondazione nominato dalla Giunta provinciale e insediatosi lo scorso dicembre.

“Contribuire a un progetto museale unitario relativo alla storia in Trentino”, questo il primo tema affrontato dal direttore che ha esordito sottolineando come Giorgio Postal rappresenti "una figura animata da una autentica passione dei confronti della storia, il cui compito è di garantire un investimento istituzionale di grande equilibrio e  rispetto. La nuova presidenza ci ha costretto positivamente a tornare all’origine della nostra Fondazione – specifica -. Postal ci ha ricordato come nel nome della Fondazione stessa sia iscritta l’ambizione di essere il soggetto che con altri prova a raccontare la storia del Trentino nelle sue connessioni nazionali, europee e regionali, senza limiti autoimposti se non quello di non travalicare le proprie competenze.

Andremo così ad affrontare una sorta di rivoluzione copernicana – prosegue – in cui al nome che porta la Fondazione possa corrispondere il piano di azione che Postal ha suggerito, sul quale ci siamo poi confrontati con i 27 soci fondatori (Comuni, Comunità di valle, Apt, Camera di commercio, ecc). 

Siamo a confermare come aspetto strategico del nostro mandato la messa  a punto di un  progetto unitario: vogliamo muoverci affinché i vari soggetti si sentano partecipi di un’idea complessiva, stringendo un legame soprattutto con la direzione del Castello del Buonconsiglio,  il più importante monumento e luogo espositivo attraverso cui raccontare la nostra storia, con il  Museo storico italiano della guerra di Rovereto e altri soggetti provinciali. L’idea è fare sinergia per proporre una  narrazione della storia del Trentino abbattendo gli ambiti disciplinari.

Il Trentino ha bisogno di investire sulla propria identità storica attingendo a rigorosi metodi di ricerca, questa fase della nostra storia ha bisogno di investire su “chi siamo” – precisa - guidati non tanto dalla consapevolezza dell’utilità della storia, ma della necessità di adottare politiche culturali non confinate all’interno della produzione di eventi culturali, bensì strutturate anche dal punto di vista delle finalità".

Tra gli altri temi affrontati da Ferrandi, fondamentale l’attenzione al patrimonio storico documentario che “costituisce una piccola emergenza per chi è deputato a conservare la memoria”. Urge, dunque, una soluzione per i poli archivistici del trentino.

Entro il 2016 il museo aprirà a Ca’ dei Mercanti. Ciò “costituisce l’ottimo compimento di un percorso che conduce a un unico polo museale attorno al Castello, con un nuovo museo dedicato al Novecento - annuncia il direttore con una nota di soddisfazione".

Ma il 2016 sarà soprattutto l'anno di Battisti e della piena attuazione del progetto Officina dell’autonomia.

Nella consapevolezza che attorno a questo anniversario convergano aspettative “di molti mondi, non solo trentini, l’auspicio di Ferrandi si indirizza alla “vocazione del Trentino a essere terra di rinnovamento, a lasciar quindi perdere le piccole ‘beghe’, il tifo da stadio, tutto quanto tolga validità all’occasione del centenario, per fare i conti con la figura di Cesare Battisti, correggendo le storture nate dalla lunga storia delle strumentalizzazioni e mitizzazioni nate attorno a questa figura. Il 12 luglio è diventato emblema di un nazionalismo aggressivo – riflette-  ora è il momento di raccontare la storia con una strumentazione nuova".  

In primis ci penserà la mostra al castello, ma non di minore importanza sarà l’edizione critica completa delle opere di Battisti che verrà finalmente a colmare una lacuna non solo bibliografica.

In chiusura Giorgio Postal, citando Umberto Corsini per il quale “non si dà storia del Trentino se non si dà storia dell’Alto Adige e viceversa” ha sottolineato la necessità di recuperare, valorizzare e rafforzare la dimensione regionale. Ciò avverrà attraverso alcune iniziative che vedranno la collaborazione tra le camere di commercio di Trento e di Bolzano.


15/03/2016