"Frontiere - Grenzen"

Ecco i vincitori dell'VIII edizione del Premio letterario delle Alpi

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Non trovano più Ultimo. La forestale osserva il volo dei corvi sopra i crepacci dalle parti di Gaby, dove l’hanno visto l’ultima volta. Girano voci : …ha avvelenato i vitelli con il veleno per i topi …;… gli ultimi tempi non faceva più neanche i formaggi;...non era in regola con quelli di Aosta;... quando ha visto sua moglie arrivare su all’alpeggio a metà luglio, è scappato via…; ... s’era stufato di vivere, ce n’è di quelli lì… Forse quando tutte le foglie degli alberi saranno cadute, lo troveranno.
Diminuito di trenta chili negli ultimi mesi. Non era più lui:… eh sì che era così allegro, sempre pronto a far festa;… lo conoscevano anche i sassi;… ha fatto come Clemente;…no, è un’altra cosa,Clemente l’ha piantato sua  moglie e s’è dato alla bibita, guidava il pullmino da  ciucco…Ma è inutile dire, la montagna a volte morde nel cuore, inietta male ombre nelle vene del montanaro: finché tutto risuona dentro di lui come in una gola dove non entra luce di kirieleison, ogni giorno è un pietrone da tirarsi dietro e la morte un gufo con le corna, che ti fissa  dal ramo secco del castagno.
Anche Berto è andato a cercarlo, rischiando di precipitare tra cenge e dirupi.  “È come cercare un ago in un pagliaio”, dice. Sta affilando la falce con il martello, seduto sotto un castagno che quest’anno perde le foglie prima del tempo. Batte sopra un ferro infilzato per terra. Falce e martello. Suo papà era comunista. Emigrato giovane a Parigi, aveva imparato a leggere l’Humanité, mentre in taxi aspettava i clienti. Berto legge solo il Tuttosport. “Vorrei essere un’aquila”, dice. ( da Male Ombre di Alberto Nessi)

Quando entro dalla porta non dici nulla. Ci guardiamo negli occhi e le parole tra noi sono intessute, ma non pronunciate. Mi muovo attraverso la stanza, con circospezione, come se fossi un’ospite. Ti chiedo come stai mentre ripongo la spesa nel frigorifero. E tu rispondi che stai bene, e mi prendi di mano le bevande, le sistemi dove vengono messe ormai da anni. Apro la lavastoviglie e asciugo i piatti. Tu prendi le posate e le riponi nel cassetto. Ci intralciamo a vicenda, ma ci muoviamo uno intorno all’altro senza toccarci. Cerco una frase mentre tu riapri il frigorifero, prendi una cipolla e inizi a tagliarla, ma non me ne viene in mente neanche una. Sono in piedi accanto a te, un po’ impacciata, e continuo a cercare una frase da poterti dire ma ecco che l’odore di cipolla mi sale nelle narici ed esco, per tornare solo quando stai apparecchiando il tavolo con due piatti per noi. (da Kontinente di Tanja Raich). 

Questi che vi proponiamo sono gli incipit dei due racconti che hanno vinto ex aequo il premio nella sezione "editi" dell'VIII edizione di “Frontiere Grenzen”, il premio letterario delle Alpi: 117 i racconti in lizza per la sezione “inediti” e 39 (il triplo rispetto a due anni fa) per gli “editi”.  I racconti sono arrivati, oltre che dall’Italia, soprattutto da Austria e Svizzera, ma anche da Germania e Slovenia.

La giuria è stata chiamata a una scelta non facile, confermata dalla decisione di assegnare, appunto, ex aequo il premio nella sezione “editi  allo svizzero Alberto Nessi con Male Ombre e alla altoatesina, trapiantata a Vienna, Tanja Raich con Kontinente. Ve ne abbiamo proposto l'incipit. 

Nella sezione inediti il primo premio è andato alla friulana  Paola Cicuttini con Mi smo preklete, duje krivapete; al secondo posto Minu Ghedina di Innsbruck con Kleine Abschiede e al terzo la sedicenne Caterina De Marchi (trentina, vive a Torcegno, in Valsugana) con Sospeso

Il premio speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi è andato a Mario Rumor (Feltre) con Dall’altra parte.

La giuria - Carlo Martinelli (presidente), Lisa Ginzburg (oggi assente: vive a Parigi e non è riuscita a lasciare la capitale dopo i terribili avvenimenti di venerdì 13 novembre), Pietro De Marchi, Peter Oberdörfer, Joseph Zoderer - ha poi segnalato sette racconti della sezione inediti. Si tratta di “Precitevolissimevolmente“ di Davide Schiavon (Aosta), “Ora che il tempo mi è alle spalle” di Elisabetta Curzel (Trento), “Grassfinger“ di Andrea Dallapina (Verbania),  “Das verschwinden der Welt” di Helwig Brunner (Graz),  “Ich habe nie auf Deutsch geträumt” di Katharine Howlett-Jones (Graz),  “Heim” di Inga Katharina Wagner (Trieste),  “Valentina e il bosco alfabetico” di Flora Graiff (Merano).

Sul sito le biografie di tutti i vincitori, le motivazioni della giuria e i testi integrali dei 14 racconti vincitori e segnalati

redazione

16/11/2015