Il contributo del Museo per la mostra "Anna, la madre di Maria"
Un quadro arricchisce l'esposizione del Museo Diocesano Tridentino, che riporta un ricco contributo nel catalogo
All'interno della mostra "Anna, la madre di Maria. Culto e iconografia nel Tirolo storico" allestita al Museo Diocesano Tridentino è esposto anche un quadro ad olio del 1757, proveniente da Rumo, raffigurante Sant'Anna Matterza, che fa parte della ricca collezione di ex voto del Museo degli Usi e costumi della Gente Trentina.
Nel quadro sant'Anna viene rappresentata come un'anziana in atto protettivo e confidenziale, circondata dai suoi affetti: Maria e Gesù Bambino (Metterza significa che è terza, dietro la Madonna e il Bambino). Il suo ruolo di educatrice della Madonna è sottolineato dall'atto dell'insegnamento della lettura e della scrittura.
L'ex voto si inserisce nella prima delle tre sezioni tre sezioni principali della mostra, che ruota attorno a tre tipologie iconografiche particolarmente curiose e significative: l’iconografia nota come Anna Metterza, la Sacra Parentela e l’Educazione di Maria o Anna insegna a leggere a Maria. La seconda sezione è interamente dedicata alla devozione per Sant’Anna nel principato vescovile di Trento, mentre nella terza e ultima parte dell'esposizione le opere esposte segnano le tappe delle trasformazioni subite dalla figura di Anna tra XVI e XVIII secolo.
Il catalogo della mostra si arricchisce inoltre di un interessante contributo di Luca Faoro, conservatore del Museo, che inquadra la devozione per Sant'Anna in ambito locale: "Una santa sottotraccia. Il culto della madre di Maria in Trentino". Il culto di Sant’Anna si afferma principalmente nel corso dell’età moderna e trova espressione nell’erezione di edifici modesti, in una condizione di marginalità nel tessuto insediativo e d’inferiorità nell’ordinamento ecclesiastico; inoltre, la molteplicità dei patronati non consente di identificare un’unica committenza: i luoghi di culto sorgono per iniziativa di minatori e contadini di lingua tedesca, di famiglie nobili, in ma anche corrispondenza di un cimitero o in connessione con la pratica della fienagione; nel corso dell’Ottocento infine anche in Trentino si diffondono libelli e immaginette sacre che fanno di Sant’Anna la campionessa del rispetto delle gerarchie tradizionali e della sottomissione della donna all’uomo nell’ambito della famiglia, dell’istruzione confessionale in opposizione all’istruzione laica, del matrimonio religioso in opposizione al matrimonio civile.
L'esposizione, curata da Alessandra Galizzi Kroegel e Stefanie Paulmichl, è visitabile dal 2 ottobre fino al 10 dicembre e nasce da un progetto di ricerca dell’Università di Trento, che intende illustrare l’evoluzione del culto e dell’iconografia di Sant’Anna fra il XV e il XVIII secolo, concentrandosi sul territorio che oggi va dall'Austria meridionale al Trentino.
Maggiori dettagli sulla mostra a questo link https://www.museodiocesanotridentino.it/pagine/trento-mostre
04/10/2021