La sosta dei viandanti sulla strada per Povo
Trento da salvare 2: Cappella Manci
La via pedonale che dal ponte Cornicchio conduce a Mesiano è il primo tratto dell’antico percorso che univa Povo al centro città. Nel punto più ripido della salita sorge una cappella, perfettamente orientata, che fu eretta dalla comunità di Povo e ricostruita nelle forme attuali nel 1751 per iniziativa del conte Filippo Francesco Manci. Lo racconta l’epigrafe in latino murata sul lato settentrionale, nella quale è citato il diritto di patronato della nobile famiglia. Il campaniletto a vela e l’attuale pavimentazione risalgono al XIX secolo.
Al piccolo edificio si accede attraverso una ripida gradinata in pietra: è costituito da un’aula rettangolare preceduta da un elegante portico. Sopra il portalino d’ingresso si nota lo stemma dei Manci, mentre all’interno si trova un semplice altare marmoreo a due colonne.
La cappella, di proprietà di un ente previdenziale, è attualmente in stato di abbandono. L’ultimo intervento di manutenzione risale al 1962: ciò significa che la generazione che ci ha preceduto ha ignorato l’importanza di questo bene culturale e non si è preoccupata della sua conservazione. Spetta dunque alla nostra generazione decidere del suo destino.
RP
29/03/2017