Le scelte di Grezler. Opere antiche della collezione ITAS

Ultimi giorni di apertura della mostra con un ricco programma di eventi dedicati a tutte le famiglie 

[ Castello del Buonconsiglio]

Negli ultimi giorni di apertura della mostra "Le scelte di Grezler", due giorni speciali dedicati a tutte le famiglie che vogliono condividere un'esperienza interessante e divertente in museo. Un'opportunità per trascorrere il tempo libero insieme, scoprendo aspetti della collezione d'arte creata da Claudio Grezler e ora esposta nelle sale del castello.
Lunedì 25 aprile apertura straordinaria delle sedi museali : Castello del Buonconsiglio, Castel Beseno, Castel Thun, Castello di Stenico aperti dalle 9.30 alle 17.

Sarà un’occasione per passeggiare immersi nella natura e godersi le bellezze dei castelli provinciali o partecipare alle iniziative previste nella giornata.

Saranno gli appartamenti clesiani del Castello del Buonconsiglio di  Trento ad accogliere “Le scelte di Grezler. Opere antiche della collezione ITAS”, la mostra curata da Francesca de Gramatica e Francesca Jurman, che  vuole  proporsi come un omaggio ad un uomo che ha avuto una grande passione: l’ arte.  

Per  Claudio Grezler  cercare sul mercato opere d’arte da poter acquisire e poi appendere alle pareti di casa era motivo di grande felicità e soddisfazione personale. Grezler  amava guardarle, studiarle, le faceva restaurare, spesso chiedeva pareri ad esperti del settore come Nicolò Rasmo o all’amico Egidio Martini che in molte occasioni lo orientò nell’acquisto dei dipinti.

Conosciuto a Trento per aver essere stato per quasi un ventennio il presidente di Itas, Istituto Trentino Alto Adige per Assicurazioni, fu un grande appassionato d’arte. Una passione, questa, che negli anni si tradusse nella formazione di una ricca quanto variegata quadreria personale, prevalentemente costituita da dipinti di artisti italiani e fiamminghi compresi tra il Cinque e l’Ottocento, tra cui spiccano opere a tema sacro e profano, ritratti, battaglie e paesaggi.

Per sua stessa volontà  la quadreria, confluita alla sua morte nella collezione d’arte dell’ente assicurativo, dal 1989 è esposta al pubblico presso il Castello del  Buonconsiglio. Claudio Grezler desiderava infatti che la raccolta, costruita “con tempo, fatica, sacrifici” non andasse dispersa, ma soprattutto potesse divenire un patrimonio di tutti.

Raccogliendo questa importante eredità, il museo del Castello del Buonconsiglio, in un’armonia di intenti con ITAS, rende omaggio a questa figura di collezionista con un'iniziativa di valorizzazione della sua raccolta. Dopo un’impegnativa e proficua campagna di restauri e di nuovi studi,infatti, i dipinti sono proposti al pubblico in un percorso espositivo arricchito da altre pregevoli opere della collezione dell’istituto assicurativo, che lo stesso Grezler aveva contribuito ad arricchire negli anni della sua presidenza.  

Grezler  si dedicò all’ acquisizione di molte opere d’ arte, per la maggior parte dipinti antichi,  che a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta,  andarono a formare una voluminosa e preziosa raccolta personale. Nato  a Strigno all’inizio del  Novecento, per anni  presidente  di ITAS Mutua , la compagnia assicuratrice trentina,  fu anche  per oltre  quindici anni consigliere comunale  a Trento.  Sul finire degli anni Sessanta e nei  primi anni Settanta  Grezler riuscì  ad acquistare il nucleo più importante della sua collezione, ovvero alcuni dipinti provenienti dalla collezione Garbari di Trento e dalla collezione Donati di Mezzocorona.  Luigi Donati era entrato in possesso,  a metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento, di alcune opere provenienti dalla galleria Gonzaga di Mantova  e alcune di queste furono comprate da Grezler.  

Dalla collezione Garbari una decina di opere, che erano custodite  in una villa toscana vicino a Firenze, giunsero nella collezione Grezler.  Dal punto di vista collezionistico Grezler comprava secondo un criterio puramente estetico, non collezionava solo ritratti o solo paesaggi o scene di genere  o soggetti religiosi. Preferiva autori italiani, per la maggior parte di area veneta, ma amava anche i fiamminghi che lui considerava  tra i migliori pittori figurativi classici.

Tra le opere esposte, molte delle quali uscite dall'anonimato e ricondotte ai loro legittimi autori grazie agli studi condotti per l'occasione, sarà possibile ammirare il rilievo barocco di Antonio Giuseppe Sartori con la figura di San Floriano, protettore degli incendi e anche per questo idealmente collegato all'attività di ITAS, una delicata tavola con Sacra Conversazione assegnata a Nicolò de Barbari, il sontuoso dipinto di Bernardino Nocchi con Venere e Vulcano, un'animata Battaglia di Antonio Marini e l'altrettanto vivace Baccanale di scuola fiamminga.


03/12/2015