Oriente e Occidente 2022
Oriente Occidente entra nella prestigiosa rete internazionale EDN - European Dancehouse Network
Dopo oltre 40 anni Oriente Occidente rinnova il suo impegno con la cultura, con le comunità, con il territorio presentando le linee guida su cui si muoverà attraverso un’attività lungo l’intero corso dell’anno
Cultura come diritto universale, linguaggio del corpo, innovazione, ricerca artistica, accessibilità, riconoscimento e apertura nei confronti delle differenze, impegno quotidiano, educazione, network.
Queste le parole chiave che ridefiniscono l’identità di Oriente Occidente, che superati i 40 anni, rinnova il suo patto culturale con i territori e le comunità locale, nazionale e internazionale.
Al via una programmazione sull’intero anno suddivisa in tre grosse categorie:
STUDIO, FESTIVAL e PEOPLE.
Saranno incluse attività e progetti dedicate agli adolescenti attraverso le scuole, alla comunità locale, ad amatori della danza e del teatro, all’affezionato pubblico del Festival, a danzatori e danzatrici professionisti e giovani performer in formazione. Prosegue con sempre maggiore energia il sostegno alla danza italiana. E intanto arriva un importante riconoscimento internazionale: Oriente Occidente è parte della prestigiosa rete EDN - European Dancehouse
Network.
ORIENTE OCCIDENTE NELLA RETE EDN – EUROPEAN DANCEHOUSE NETWORK
Oriente Occidente entra nella rete internazionale che lo associa ad altre 47 realtà di prestigio in 28 Paesi europei, dal Mercat de les Flores di Barcellona fino al Trafò ungherese, passando per la Maison de la Dance di Lione e il Sadler’s Wells di Londra. EDN – European Dancehouse Network è una rete sostenuta dalla Comunità Europea formalmente
nata nel 2009 tra case della danza europee che condividono una comune visione sullo sviluppo dell'arte della danza.
La rete si fonda su principi di fiducia e condivisione oltre le frontiere, per sostenere la danza ma anche per favorire la partecipazione culturale a 360 gradi.
L’ingresso nella rete europea spinge Oriente Occidente sempre più in un panorama di realtà d’eccellenza che tali sono considerate perché capaci di vivere e lavorare in più dimensioni, intrattenendo relazioni virtuose sul piano internazionale, ma anche e prima di tutto, nazionale e locale, facendosi ambasciatrici dei propri territori in Europa.
ORIENTE OCCIDENTE È PRONTA A ENTRARE NEL TERZO SETTORE
Con l'assemblea dei soci del 26 aprile 2021, Oriente Occidente ha approvato il nuovo statuto secondo i criteri definiti dal Codice del Terzo Settore e l'associazione culturale sarà a breve iscritta al Registro Unico divenendo quindi a tutti gli effetti un ente del terzo settore. Durante la stessa assemblea è stato ampliato il consiglio direttivo che oggi – e fino al 2024 – include Paolo Baldessari (presidente), Lanfranco Cis, Dario Piconese, Francesca Manfrini e Franco Broccardi.
Tra gli obblighi degli enti del terzo settore è elencata la redazione del bilancio sociale, che Oriente Occidente ha voluto anticipare al 2020 in una prima versione. Il bilancio sociale rappresenta infatti un importante strumento di comunicazione che fotografa il lavoro di ogni anno e che permette alle realtà di avere consapevolezza del proprio ruolo all’interno delle comunità di riferimento.
Restituire alla collettività il valore generato in termini culturali e sociali ma anche economici è tra gli obiettivi di ogni realtà culturale, anche di Oriente Occidente. Il 2020 è stato un anno anomalo, certamente non rappresentativo in termini macroscopici, vista la situazione sanitaria e il lungo periodo di chiusura che ha impedito la realizzazione di diverse attività.
Nonostante questo, alcuni dati significativi mostrano la possibilità di generare indotto sia diretto che indiretto, in relazione per lo più alle attività del Festival che nel settembre 2020 è potuto andare in scena con capienze dimezzate nei teatri. La misurazione dell’impatto diretto è possibile grazie all’analisi di dati certi e verificabili e nell’analisi realizzata da Oriente Occidente si suddivide in tre importanti voci: il personale, i fornitori, il turismo generato dall’evento.
Nel 2020l’investimento sul personale ha rappresentato il 30% del valore totale e il 94% dei professionisti e professioniste coinvolti è residente nella provincia di Trento. Alimentare il tessuto economico locale è un parametro rispettato anche nella selezione dei fornitori di tecnica e produzione, per l’88% aziende della provincia di Trento. Nel 2020, inoltre, sono stati coperti oltre 600 pernottamenti in 15 diverse strutture della città di Rovereto.
Il turismo è il terreno su cui è possibile considerare anche un calcolo di impatto indiretto: in una proiezione di spesa media ipotizzata, si calcola un indotto indiretto sulla città di Rovereto che supera gli 80 mila euro, che, se sommati alla spesa direttamente sostenuta dall’organizzazione per i soggiorni e le diarie di artisti e personale, producono un totale di oltre 155 mila euro riversati nelle imprese turistiche locali.
In questo periodo è in via di realizzazione anche il bilancio sociale relativo all’anno 2021 che, da una prima analisi, risulta presentare dati in linea con l’anno precedente, a fronte di una situazione di contesto altrettanto simile.
I VALORI DI ORIENTE OCCIDENTE
In un percorso di rinnovamento è importante ridefinire il sistema valoriale che sta alla base delle azioni e delle progettualità. Per Oriente Occidente questi ultimi due anni – molto complessi per l’intero settore dello spettacolo dal vivo – hanno coinciso con un importante compleanno.
Nel 2020 infatti si sono celebrati i 40 anni di Oriente Occidente, che ha colto l’occasione per ripensarsi e progettare il futuro. Il tempo di sospensione, la chiusura dei teatri, il periodo complesso per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici dello spettacolo ha rappresentato un’ulteriore spinta alla riflessione, grazie alla quale sono emersi valori e parole chiave che caratterizzano e caratterizzeranno sempre più le progettualità e le programmazioni di Oriente Occidente.
Incontro di culture torna ad essere il payoff che accompagna il logo, a testimonianza di un rinnovamento che non rinnega il passato, anzi ne recupera lo spirito e il radicamento alla città di Rovereto come punto di incontro tra persone e culture diverse attraverso l’arte. Il linguaggio privilegiato rimane quello del corpo che per sua natura supera confini di ogni tipo e che si presta all’incontro come occasione di crescita e di dialogo, nella promozione di una visione della società senza barriere.
Accessibilità, accoglienza, apertura alle differenze: queste parole raccontano l’impegno di Oriente Occidente che, attraverso scelte di programmazione e di comunicazione, intende coinvolgere il maggior numero di pubblici possibili, in un’ottica di accoglienza di ampio respiro. Lo scopo ultimo rimane la diffusione di un’educazione alla bellezza a tutti i livelli, che Oriente Occidente considera un vero e proprio esercizio di cittadinanza consapevole. Si inseriscono qui
azioni di audience development per pubblici con disabilità e non, progetti che coinvolgono gli adolescenti attraverso le scuole, pratiche di attivazione e di narrazione della comunità attraverso la danza.
Questo genere di apertura è diretta anche agli artisti: grazie al progetto quadriennale Europe Beyond Access, sostenuto da Creative Europe e – per l’Italia – da GPI spa, dal 2018 Oriente
Occidente sostiene il coinvolgimento di artisti e artiste con disabilità nel panorama della danza, attraverso la produzione e co-produzione di spettacoli, ma anche attraverso un lavoro di advocacy che in due anni è riuscito a costruire una rete nazionale di 43 istituzioni culturali tra cui l’Accademia della Danza di Roma, il Piccolo Teatro di Milano, Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, il circuito Piemonte dal Vivo, il Teatro Pubblico Pugliese che si impegna a prestare attenzione alla rappresentazione delle persone con disabilità nei programmi, nella comunicazione
e al loro coinvolgimento in processi decisionali, oltre che all’apertura a pubblici con disabilità, rendendo alcuni spettacoli fruibili al maggior numero di comunità con necessità differenziate.
Proprio a questo riferisce l’intendere la cultura un diritto universale, alla quale tutti e tutte possano accedere e che sia uno spazio in cui tutti e tutte si sentano rappresentate.
Tutto questo non rimane relegato a dieci giorni di programmazione all’anno, ma rappresenta piuttosto un modo di stare nel mondo che Oriente Occidente combina con ricerca artistica e innovazione, traducendo questa relazione in residenze artistiche, sostegno a giovani compagnie e nella stessa programmazione del Festival che molte volte ha saputo invitare il suo pubblico a una sfida culturale che la città da sempre accoglie con entusiasmo. Il Festival rimane quindi un cardine
importante della programmazione e si conferma territorio di sperimentazione sia per le compagnie ospiti sia per i pubblici e che si fa portavoce e collettore di tutto ciò che Oriente Occidente porta avanti durante l’anno, dalle co-produzioni ai progetti partecipativi, dalla formazione alle residenze artistiche, dalle relazioni con soggetti locali a quelle internazionali.
A fare da sfondo a tutto questo, uno sguardo al futuro in termini di ambiente: Oriente Occidente infatti, idea, pianifica e realizza le sue attività in modo da rendere minimo l'impatto negativo sull’ambiente, mettendo in campo azioni di attenzione e utilizzando energia pulita di Dolomiti Energia, partner unico per la sostenibilità.
LA PROGRAMMAZIONE ARTISTICA
Il sistema di valori si traduce in una serie di azioni che scandiscono i 12 mesi dell’anno e che si suddividono in tre capitoli: STUDIO, PEOPLE, FESTIVAL.
STUDIO raccoglie le attività che facevano riferimento al CID – Centro Internazionale della Danza che perde questo nome lasciando spazio a Oriente Occidente Studio. Si tratta di alta formazione riservata a danzatori e danzatrici professionisti o allevi di livello avanzato. Già aperto il programma del 2022 che ha visto lo scorso week end un workshop di quattro giorni di Alessio Maria Romano, che ha iniziato un percorso che proseguirà anche nei mesi di marzo e aprile. Un percorso a tappe dedicato ai professionisti verrà affrontato da Michela Lucenti e Balletto Civile sempre tra marzo e
aprile. Il calendario è fitto fino alla fine di maggio – e riprenderà poi da ottobre a dicembre - con nomi come il noto coreografo Sharon Fridman, Cristiana Morganti dal Wuppertal di Pina Bausch e la sudafricana Robin Orlyn. Tutti i workshop rappresentano per performer e danzatori delleoccasioni uniche nel panorama nazionale e vedono la partecipazione di allievi e professionisti da tutto il centro-nord Italia.
Lo STUDIO è anche spazio di residenze artistiche per artisti e compagnie che trovano a Rovereto una casa della danza dove poter sperimentare, approfondire, lavorare in connessione anche con la realtà locale. Ne sarà esempio la residenza artistica di Ludovico Palladini, che nel mese di giugno lavorerà a un progetto sulla sostenibilità grazie alla collaborazione di Dolomiti Ambiente e incontrerà il pubblico per presentare il lavoro in spazi diversi e non convenzionali.
Una longeva e virtuosa collaborazione è quella con il Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto che trova spazio anche all’interno di progetti dello STUDIO come Spring, un bando di sostegno alla produzione che vedrà due progetti arrivare in residenzanel mese di aprile e approfondire la dimensione drammaturgica, grazie alla collaborazione con Gaia Clotilde Chernetich. Tra i 96 progetti, la commissione – composta dal direttore artistico di
Oriente Occidente Lanfranco Cis, dalla dramaturg Gaia Clotilde Chernetich e da Denis Isaia, responsabile settore arte contemporanea del Mart – ne ha selezionati due: Gocce - rituale di comunità di Federica Loredan e Arcipelago di Pablo Andres Tapia Leyton.
L’idea di associare artisti è una pratica comune nelle case della danza. Si tratta di percorsi di stabilità creativa, con periodi di residenza e sostegno nel processo creativo e produttivo. Il lavoro degli artisti associati viene genericamente co-prodotto da Oriente Occidente e poi presentato al Festival. Sono e sono stati artisti associati di Oriente Occidente: Marcos Morau, Daniele Ninarello, Carlo Massari, Salvo Lombardo, Davide Valrosso, Irene Russolillo, Luna Cenere, Daniele Ninarello, Pietro Marullo.
A tutte le attività dello STUDIO è dedicata una mini-serie tv che attraverso immagini e interviste racconterà le attività della casa della danza di Rovereto. La serie, realizzata grazie alle immagini di Giulia Lenzi, sarà disponibile dal 17 febbraio sui canali YouTube e Facebook di Oriente Occidente.
Diverse le attività anche della sezione PEOPLE, che include tutte le attività dedicate all’attivazione della comunità attraverso il lavoro con scuole del territorio, con le associazioni locali, con i cittadini e le cittadine. Durante la primavera, in questo senso si lavorerà con tre licei della città di Trento – il Liceo Da Vinci, il Liceo Rosmini, il Liceo Coreutico – e l’Istituto Pavoniano per le Arti Grafiche Artigianelli grazie al lavoro di Daniele Ninarello NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok / collective experience un lavoro che il coreografo affronta insieme alla sociologa Mariella Popolla
incontrando le classi di Trento - dopo quelle di Torino e Berlino – per una riflessione sul bullismo, sulla violenza, sulla mascolinità tossica attraverso l’utilizzo del corpo e del movimento come strumenti di ribellione ai soprusi.
Fa parte della sezione PEOPLE anche la programmazione di Sconfinamenti, appuntamenti di scoperta del territorio che uniscono performance di danza, il piacere del camminare, il contatto con la natura, le esperienze gastronomiche, in programma nei mesi di maggio, giugno, settembre e ottobre e che saranno realizzate grazie alla collaborazione con l’APT di Rovereto e Vallagarina.
Dal 3 all’11 settembre tornerà poi il tradizionale appuntamento annuale con ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL, che anche quest’anno porterà sui palchi della città di Rovereto grandi spettacoli firmati dai nomi più noti della danza contemporanea mondiale. Il Festival continua ad essere sostenuto per la gran parte da fondi pubblici, ma da diversi anni ormai sostengono il Festival anche realtà private come Rotari e la Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto. Il programma del Festival sarà presentato a inizio estate e il cartellone si muoverà attraverso il Mediterraneo, nella ricerca dei
significati geopolitici di un’area che può addirittura essere pensata al plurale: cosa è il Mediterraneo? Quanto può essere esteso il Mediterraneo? Quanti Mediterranei conosciamo? Quali storie? Come l’arte attraversa questo spazio? Quali flussi di persone, ma anche di idee, possono circolare attraverso il mare? Ma il Mediterraneo è ancora solo un mare?
UN NUOVO SITO WEB
Online da oggi il nuovo sito di Oriente Occidente, che vuole rispondere alle nuove esigenze. Il sito, realizzato dalla web agency Cantiere Creativo, leader nel settore della creazione di portali per realtà culturali e di innovazione, presenta una grafica lineare e pulita che rende facile la navigazione.
Il sito è progettato nel rispetto degli standard di accessibilità fornite da The A11Y Project un movimento nato negli Stati Uniti e ormai diffuso in tutto il mondo che intende invitare a uno sforzo per creare esperienze digitali allo stesso tempo accessibili e belle, rendendo disponibili sia le componenti hardware che software a persone con disabilità. Anche il sito di Oriente Occidente combina un design esteticamente accattivante con alcuni standard di accessibilità, che l’agenzia rispetta nella realizzazione di ogni sito web. Sono: l’evidenziazione dei link; un contrasto che permette lettura anche a persone ipovedenti; la navigazione da tastiera, importante perché molto utilizzata sia da persone con disabilità motoria che visiva; descrizione delle immagini disponibili a screen reader.
16/02/2022