Statuaria
Sguardi lapidei
Statue e rilievi si impongono come elementi connotanti e rappresentativi degli spazi verdi in cui sono inseriti, rispecchiando la ricchezza delle dimore signorili e il prestigio dei nobili proprietari. Mentre tra il Cinquecento e il Seicento gli ornamenti scultorei si concentrano principalmente nelle fontane, con la nuova stagione del giardino settecentesco la statuaria guadagna nuovi spazi, in dialogo con gli elementi vegetali ma anche con l'architettura e la decorazione della residenza signorile.
Una significativa attestazione trentina di questa evoluzione è offerta da Villa Bortolazzi Fogazzaro all'Acquaviva, dove tredici statue raffiguranti divinità mitologiche ed allegorie dei quattro continenti scandiscono e segnano i diversi livelli spaziali. Nel caso del giardino di Villa Saracini a Povo, la relazione tra architettura e statuaria si fa particolarmente stretta; il portale d'ingresso si arricchisce infatti di eleganti statue dell'Estate e dell'Autunno a cui si aggiungono figure di putti che pigiano l'uva, mentre le siepi di bosso che delimitano il giardino formano nicchie con caricature di nani musicanti e villanelli.
Elementi scultorei risalenti all'impianto di fine Settecento sono presenti anche nel giardino di Villa Baldovini Tambosi a Villazzano: due grottesche caricature di vecchio e vecchia, putti e due guardiacaccia che sorvegliano l'ingresso alla residenza.
02/01/2017