Un’inchiesta sociolinguistica sul territorio della regione Trentino-Alto Adige

Da luglio 2021, nei territori ladini, mocheno e cimbro

“Un’inchiesta sociolinguistica per monitorare la situazione delle lingue di minoranza sul territorio della regione Trentino-Alto Adige e per disegnare in futuro interventi di politica linguistica ancora più mirati”

Da luglio 2021 verrà effettuata nei territori ladini, mocheno e cimbro un’inchiesta sociolinguistica che fa capo alla Provincia di Trento, con il coordinamento scientifico dell’Università di Trento - rappresentata dalla Professoressa Patrizia Cordin -, il supporto tecnico sul campo degli Istituti ladini, mocheno e cimbro e la partecipazione della Regione Trentino Alto Adige.

L’inchiesta è stata proposta e fortemente sostenuta dagli amministratori dei comuni e delle istituzioni di riferimento nell’ambito della Conferenza delle minoranze del 2019. La ricerca nasce per volontà degli stessi territori e si identifica con l’acronimo CLAM, che sta per le iniziali di cimbro, ladino e mocheno. Si tratta di un'inchiesta sociolinguistica svolta con raccolta di dati in loco, che autovalutano competenze, usi e atteggiamenti dei parlanti rispetto alla lingua.

Lo scopo è legato ad una prospettiva di attenzione per la diversità, perché le comunità di minoranza sono opportunità e ricchezza per tutta la Regione. Al progetto contribuiscono esperti sociolinguisti di fama internazionale: il Professor Fernando Ramallo dell'Università galiziana di Vigo, in Spagna, e il Professor Gabriele Iannacaro con il supporto del sociolinguista computazionale Vittorio Dell’Aquila.

Una simile ricerca precedente risale a 20 anni fa ed era circoscritta solo alle valli ladine; quella attuale servirà per capire cosa ne è della realtà plurilingue regionale. Gli informatori saranno persone dai 14 agli 80 anni, divisi in 6 classi di età, che seguono l'evoluzione della vita dell'uomo - dalla scuola all'università, dal periodo lavorativo all'età del pensionamento.

Uno dei punti di forza di queste inchieste è il fatto che stimolano l’approfondimento scientifico, ma soprattutto che permettono di disegnare, sulla base dei risultati ottenuti, interventi di politica linguistica mirati per salvaguardare al meglio, far crescere e dare un futuro a ladino, mocheno e cimbro. Nelle prossime settimane pertanto parte della popolazione delle valli - circa 3.000 persone in totale - sarà contattata da giovani rilevatori locali e coinvolta in questa inchiesta sociolinguistica, dando il proprio contributo per rilevare lo stato di salute delle lingue di minoranza nella Regione.

L'elaborazione statistica e i risultati saranno disponibili nel 2022. Gli Istituti ladini, mocheno e cimbro sono fiduciosi che gli informatori selezionati per la compilazione del questionario forniranno tutto il supporto e la disponibilità necessari per la buona riuscita di questo importantissimo progetto. Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Per la val di Fassa: Istituto Culturale Ladino “majon di fascegn”

Per le valli Gardena e Badia: Istituto ladino Micurá de Rü

Per Livinallongo e Ampezo: Istituto ladino “Cesa de Jan”

Per la Val dei Mocheni: Istituto culturale mòcheno

Per Luserna e i cimbri: Istituto Cimbro

Istituto Culturale Ladino “majon di fascegn”

01/07/2021