Wundertiere. Meravigliosi animali del mito e del territorio di Fiemme

“I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni” (Primo Levi)

Una caverna misteriosa introdurrà il visitatore in un mondo incredibile popolato da sirene, grifoni, satiri, tritoni, basilischi e draghi alati protagonisti del mito, della religione, della storia, della letteratura e dello straordinario repertorio figurativo che decora il magnifico palazzo di Cavalese.

Sono proprio i numerosi animali reali e le creature d’invenzione affrescati nel Rinascimento, dal pittore Marcello Fogolino e dalla sua equipe, ad aver suggerito ai curatori il tema dell’evento. Il titolo “Wundertiere. Magnifici animali del mito e del territorio di Fiemme”, la mostra fino al 22 aprile visitabile presso il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme nasce dall’idea di voler coniugare l’atavico fascino per il bestiale e il mostruoso, che in passato ha dato vita alle più bizzarre collezioni conservate ed esibite nelle stravaganti Wunderkammer, con le creature delle pitture palatine e quelle dell’immaginario fiemmese.

Il percorso, che si snoda attraverso le stanze e i piani del monumento, descrive alcuni animali fantastici tratti da miti, leggende e credenze comuni a molteplici civiltà e proprie del territorio di Fiemme. S’incontreranno anche animali reali che nel tempo hanno assunto radicati e complessi significati simbolici e dato vita alle più disparate forme di ibridazione. Tutti questi esseri, tangibili e di fantasia, rappresentano per l’uomo, in ogni tempo e in ogni espressione umana, figurativa o scritta, un’occasione per esternare i sentimenti ed esorcizzare le paure.

La mostra darà al visitatore l’opportunità di conoscere i personaggi dei fregi fogoliniani e scoprire i messaggi morali in essi celati. Il vasto carosello d’invenzioni bestiali del pittore vicentino potrà essere visionato grazie ad un suggestivo filmato riguardante le opere del maestro in ambito trentino. L’esposizione sarà inoltre l’occasione per ammirare preziosi codici medievali incisi e miniati, come lo straordinario Libro d’ore della Biblioteca Comunale di Trento, esclusivi oggetti
archeologici, bronzetti rinascimentali e stampe d’epoca prestati dal Castello del Buonconsiglio.

Ci saranno anche esseri bizzarri quali la trota a due bocche, la gallina a quattro zampe ed il jackalope, un animale immaginario abitualmente rappresentato come una lepre dotata di corna. La rassegna delle opere esposte stupirà per originalità e varietà a testimonianza della straordinaria fortuna degli animali fantastici nella storia dell’uomo.
L’attualità del tema e l’apertura del museo al territorio, trovano riscontro nel coinvolgimento del Liceo Artistico di Pozza di Fassa (TN), i cui studenti e insegnanti hanno partecipato al progetto espositivo elaborando opere straordinariamente suggestive sul tema.

Gli esseri bizzarri e gli animali fantastici popolano l’occidente medievale e l’immaginario umano. Essi si trovano ovunque e quale presenza issa invadono le enciclopedie ed i bestiari, i romanzi ed i muri dei palazzi e delle chiese. Nel Medioevo l’erudito e l’analfabeta, oltre a condividere le medesime paure per l’ignoto, condividono la credenza nell’esistenza dei mostri e dei giganti. Il primo li conosce attraverso i libri e le cosiddette auctoritas del passato mentre il secondo impara a temerli in base alle tradizioni orali e alle raffigurazioni che appaiono sui muri degli edifici e dei luoghi di culto presenti
anche nella nostra valle e nei territori ad essa limitrofi.

I mostri affondano le loro radici nei tempi più remoti e gli esseri fantastici che popolano l’immaginario medievale, e le pareti del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, non sono solo il frutto della permanenza di credenze antiche come si è portati a credere ma anche degli apporti delle tradizioni orali, delle singole religioni, delle scoperte archeologiche, interpretate secondo le conoscenze limitate del tempo e, soprattutto, degli errori di copiatura ed interpretazione da parte di copisti ed amanuensi distratti. Quindi il fenomeno, per non banalizzare la storia e per essere
compreso appieno va, valutato criticamente senza ridurre il successo dei mostri alla semplice ignoranza e all’ingenuità dell’epoca.

Un percorso a tutto tondo quindi ma per coglierlo appieno bisogna perdersi e lasciarsi trasportare dalla suggestione di questa bellezza mostruosa il cui allestimento, predisposto su più livelli di piani e contenuti si ispira ad una sorta di viaggio nel tempo utile a riscoprire le nostre radici e le nostre più antiche tradizioni. Anche la cultura popolare infatti, frutto della sedimentazione di molti saperi e diverse culture, ha dato vita ad una serie sterminata di creature fantastiche e personaggi perlopiù bizzarri quali elfi, folletti e giganti.

Le creature fantastiche, presenti in maniera massiccia anche nella nostra valle, nascono da questi legami e vivono nella testa e nei racconti degli anziani e delle persone. Rappresentano le risposte che la comunità si dava per interpretare e spiegare fenomeni singolari ed eventi atmosferici altrimenti incomprensibili ai più ma anche per educare e trasmettere, alle nuove generazioni, valori ed idee testimoniate da antichi culti e vecchie tradizioni.

Nel corso dei millenni la storia dell’uomo si è arricchita di storie e miti legati alle creature fantastiche e agli esseri leggendari. Queste creature, dalle mille forme e dall’aspetto inquietante, le possiamo trovare ancora nei racconti e nelle leggende fiemmesi o fassane ma anche in quelle della cultura nordica e tedesca-tirolese. Quando si parla di queste creature, una panoramica delle quali è stata offerta nell’ultima sezione, dobbiamo tener presente che in una data cultura e in un dato periodo storico sono state credute esseri reali e per questo motivo dobbiamo trattarli con la cura ed il rispetto che la tradizione ha dato loro.

(dal saggio introduttivo al catalogo della mostra di Roberto Daprà, Tommaso Dossi, Francesca Dagostin e Alice Zottele)


13/03/2019