4:48 Psychosis
Autrice rivoluzionaria, provocatoria, capace di suscitare allo stesso tempo scandalo ed entusiasmo con la sua scrittura estrema e visionaria, Sarah Kane scrisse 4:48 Psychosis nel 1999, poco prima di togliersi la vita.
Questa partitura lirica, sospesa tra flusso di coscienza e durissima requisitoria, è rimasta come emblema della sua drammaturgia. Il titolo 4:48 Psychosis evoca l’ora della notte, la più profonda, in cui – stando alle statistiche – sembra che avvenga il maggior numero di suicidi. Qui la parola della Kane è flusso di pensiero: 24 quadri in cui non ci sono indicazioni per la messa in scena né temporali né psicologiche. 4:48 Psychosis descrive il luogo senza confini, senza le barriere che dividono la realtà dall’immaginazione.
Pietro Babina, artista teatrale a tutto tondo, porta in scena questo testo densissimo e ne affida l’interpretazione a Petra Valentini. Scrive Babina «Vedo questo testo come un dialogo serrato tra una disperata identità Umana e una Macchina che dà voce alla disconnessione tra pensiero pensato e pensiero da cui veniamo pensati.
In scena convivono una figura Umana e una figura Macchina, questi in concreto i due protagonisti in dialogo. L’alterazione dell’umore e la depressione che ne emergono divengono in questa lettura, la figurazione della schizofrenia del nostro contemporaneo, che affida sempre più alle macchine le sue parole, la sua memoria, le sue immagini e i suoi suoni, che la macchina restituisce come riflessi, secondo un editing ottuso, privo di una vita propria».
4:48 Psychosis
di Sarah Kane
un progetto di Pietro Babina
con Petra Valentini
traduzione di riferimento Barbara Nativi - Ed. Einaudi
contenuti video Riccardo Mengoli
produzione Compagnia Orsini, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano
durata: spettacolo in allestimento