Agorat Ensemble
Agorart Ensemble
Davide Baldo (flauto e ottavino)
Emanuele Dalmaso (clarinetto e sax)
Cosimo Colazzo (pianoforte)
Musiche di Lucchi, Colombo Taccani, Agostini, Bosco, Colazzo
Un programma incentrato su autori italiani con opere molto recenti, alcune composte per l’occasione Open Italy è il titolo di questo concerto, a indicare una finestra aperta sulla creatività compositiva italiana, ma anche l’idea che la ricerca vive nell’esperienza dell’apertura, della flessibilità, dell’incrocio delle esperienze.
Ed ecco allora le costruzioni a collage di Lucchi, il suo combinare materiali e moduli connotati da una specifica impronta percettiva: il gioco delle varie disposizioni, l’evento che parla per sé, lo spiazzamento di giustapposizioni inattese, certe volute divergenze o asimmetrie.
Il pezzo di Agostini muove dallo stimolo di alcune iscrizioni ritrovate in un manicomio, vergate da un ricoverato. Lo conducono in un’avventura sonora che vuole dire un altro senso del mondo, disperso, fratto o diversamente connesso. In
Agostini si evidenzia la volontà di sperimentare un’opera che si apre a ramificazioni estese che trapassano i codici attesi, trasformando l’interprete in un performer polifonico.
In Bosco si dà la nota, evidente nella maturità del compositore, di un tempo fluttuante e la predilezione per timbriche morbide. La preziosità del quadro sonoro si realizza in una tela temporale che rilassa le sue maglie e libera risonanze,
memorie.
Le macchine compositive di Colombo Taccani sono congegni altamente strutturati e insieme dotati del pregio della levità e dell’ironia. Così ci si addentra nel mondo sonoro dello strumento seguendolo in percorsi che hanno il senso della conoscenza e della scoperta.
Colazzo si lascia ispirare dalla poesia polimorfica, aperta e radicalmente costruita nell’innesto di forme e suoni, che è di Emilio Villa, e che vive di là dal confine delle lingue e della soglia di senso e non senso. Ecco, allora, i complessi e labirintici
intrecci di ritmi e poliritmi nel brano di Colazzo, lo scatenamento del gioco a incastri, e talora l’ossessivo - labirintico anch’esso - ritorno della figura su se stessa, quasi senza via d’uscita. Labirinti ovunque: quando prendono la strada del fuori, della scoperta sempre nuova; ma anche quando prendono la strada del dentro, chiusi nella replica del percorso che torna su se stesso.
PROGRAMMA
Rolando Lucchi Break in Break (1993)
per ottavino, clarinetto e pianoforte
Giorgio Colombo Taccani Blank after blank (2016)
per sax baritono
Antonio Agostini Fusione 1950 - Stella Uranio(secondo studio sull’opera Nanof) (2020-2021)
per sax baritono e percussione
(1 esecutore)
Gilberto Bosco In due (2019-2020)
per sax contralto e pianoforte
Cosimo Colazzo Tarolabyrinthe V (2016-2021)
per flauto, sax contralto e pianoforte
(prima esecuzione assoluta)
Ingresso libero, fino al raggiungimento dei posti disponibili |Green Pass (over 12) |
Tracciamento delle presenze
Prenotazioni disponibili su Eventbrite: https://www.eventbrite.ie/e/228334995117|
Info: www.piazzadelmondo.it - segreteria@piazzadelmondo.it
Agorart ensemble è un ensemble dedito alla musica contemporanea sorto nell'incubatore-aggregatore Associazione Culturale 'Piazza del Mondo', che raccoglie musicisti con rilevanti esperienze nel campo, versatili e aperti a sperimentazioni sfidanti.
Composto, nel suo nucleo originario, da Davide Baldo (flauti e ottavino), Emanuele Dalmaso (clarinetti e sax), Mattia Grott (sax e elettronica), Cosimo Colazzo (pianoforte e direzione), assume geometrie variabili in rapporto alle produzioni in cui è impegnato, integrando musicisti come Tobia Revolti (violoncello), Giuseppe Calliari (viola e voce recitante), Federico Agnello (percussioni). Ha collaborato e collabora con cantanti di prestigio come Roberto Abbondanza (baritono) e Patrizia Zanardi (soprano). Ha collaborato con il Gruppo Vocale Feininger. Ha tenuto numerosi concerti realizzando diverse prime esecuzioni.
L'Associazione Culturale Piazza del Mondo come indica il suo stesso nome, vuole imprimere una spinta - con le sue iniziative, che si compongono di incontri di studio, concerti, pubblicazioni e altro - verso l'apertura culturale, il confronto, il dibattito, l'incontro delle discipline. Predilige un dialogo aperto a vari agenti - in questa nostra epoca caratterizzata, da un lato dalla globalizzazione, dall’altro dalle diversità - del polo scientifico e di quello umanistico, entrambi declinati nell’ampio spettro delle rispettive possibilità. In un mondo che cambia e si apre, spesso con enormi difficoltà, al nuovo e al diverso, e che simultaneamente, per difesa e per amore delle proprie radici, si chiude ed àncora ad antiche tradizioni e abitudini culturali, diventa importante articolare memoria storica e coscienza critica del presente