Fatti a pezzi
Fatti a Pezzi è un viaggio nell'uomo. Nelle sue fragilità. Nelle rotture/fratture che ne segnano i limiti. Un vortice davanti a chi ancora non conosce illusione
regia e drammaturgia di
Maura Pettorruso
con
Alessio Dalla Costa, Manuela Fischietti, Stefano Pietro Detassis
con il contributo di Comune di Trento, Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino - Alto Adige, Fondazione Caritro
con il sostegno di Spazio Off (Trento), Teatro Portland (Trento)
http://facebook.com/Rifiuti-Speciali
Sinossi
Fatti a Pezzi è un viaggio nell'uomo. Nelle sue fragilità. Nelle rotture/fratture che ne segnano i limiti, le possibilità, le devianze.
Fatti a Pezzi parte da uno studio sulle dipendenze e da un libro In un milione di piccoli pezzi di James Frey.
Fatti a Pezzi è il luogo del ricordo, del passato che incastra e in cui siamo incastrati.
Fatti a Pezzi è un vortice in discesa davanti agli occhi di chi ancora non conosce illusione.
Ognuno ha i suoi confini. Sono diversi da persona a persona ma tutti noi li abbiamo.
Quando vengono varcati o violati di solito è una cosa che sconvolge.
Se vengono violati o varcati ripetutamente la cosa può sfociare in comportamenti negativi.
Piccoli o grandi traumi.
Piccole o grandi dipendenze.
Droga, alcol, sesso, gioco, cibo, shopping, internet legati da un unico comune denominatore: l'ossessione.
Insieme ai tre attori, in scena ci saranno tre adolescenti, selezionati di volta in volta tramite un mini-laboratorio che verrà tenuto nel teatro che ospiterà la replica.
Tre adolescenti che osservano: alter ego di una gioventù dimenticata, spettatori speciali, giuria spietata?
La risposta è nello spettatore.
L'idea è quella di indagare attraverso la dipendenza l'essere umano. Oggi, nel nostro tempo, e nel nostro spazio/ambiente/società.
C'è una rottura nascosta in ognuno di noi?
L'essere umano è fragile nella sua esistenza?
Sono domande a cui cerchiamo di dare non risposte, ma un'eco che possa risuonare attraverso il teatro, nella mente e nell'anima di ogni spettatore.
Spostando lo sguardo, non è la droga, l'alcol, il sesso, lo shopping compulsivo, l'alienazione da gioco a segnare la linea drammatica. Il nostro nodo drammatico è quella rottura, piccola o devastante, quel trauma, a volte sconosciuto, che ha delineato il nostro io.
Fragile. Rotto.
La dipendenza come indagine di un'identità.
Identità come tensione verso l'indipendenza.
Io e la mia identità imperfetta.
Io e l'altro.
Voglio vedere i miei occhi. Sono anni che non mi guardo consapevolmente negli occhi. Anche se avrei voluto guardarci, ma non ho avuto la forza di farlo. Cerco di costringermi ma non ci riesco. Non ho la forza adesso e non so se avrò mai la forza. Potrei non guardare mai più nel verde chiaro dei miei occhi. Ci sono luoghi da cui non puoi tornare. Ci sono danni che possono essere irreparabili.
Andare o scendere dentro di sè, cercare quella rottura, quel trauma che ha scisso il "poter essere" con l' "essere presente".
"Poter essere" una persona normale. Un bambino felice. Uno studente modello. Avere un lavoro, una famiglia. Normale.
Ed "essere" invece sbagliato, scomodo, rotto.
Fare i conti con ciò che si è e ciò che gli altri si aspettavano.
Fare i conti con le aspettative disilluse.
Un viaggio dentro di sé ma attraverso il fuori da sè.
Un viaggio che è l'unica possibilità di raccogliere i pezzi.
Un viaggio che è l'unica possibilità di far incontrare quel "poter essere" con "l'essere".
Incontrare il bambino, incontrare quella possibilità di essere. Di nuovo.
CURRICULUM
I Rifiuti Speciali nascono nel 2013 con la voglia di indagare, attraverso il linguaggio teatrale, temi di valenza sociale. Le loro drammaturgie si basano sull’ascolto, sul sentito dire, su discorsi captati in luoghi che hanno una specifica connotazione sociale: gli autobus, i parchi, le sale bingo, le birrerie, i lounge bar. Il primo spettacolo nasce da un’esigenza specifica. L’esperienza della gravidanza della fondatrice della compagnia che diventa lo spunto per dare vita alla “trilogia sulla maternità” con il monologo No Kids - Stato di gravidanza (2013), istruzioni per l’uso sui nove mesi meno magici della vita di una donna. M.Other ne è il capitolo successivo dove vengono analizzate le contraddizioni e i bisogni delle donne di oggi incastrate in un ruolo ancora connotato di tradizione come quello materno. Lo spettacolo è stato selezionato per debuttare al festival PSA_Pergine Spettacolo Aperto nel luglio 2015 sotto la super visione artistica di Trento Spettacoli.
Nello stesso anno Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis, attori professionisti dell'Associazione Trento Spettacoli e della Compagnia Macelleria Ettore decidono di entrare a far parte dei RF per la messa in scena di uno spettacolo. L’idea nasce attorno alla lettura del libro di James Frey, "In un milione di piccoli pezzi", e da una condivisione di intenti rispetto ad una personale poetica teatrale. Il gruppo si allarga e si consolida con l'ingresso di Alessio Dalla Costa., attore della Compagnia Emit Flesti e dell'Associazione Estroteatro. Inizia a novembre 2015 un lavoro di ricerca che li porterà alla realizzazione della terza produzione dei RS: FATTI A PEZZI, in debutto al Teatro Portland nel dicembre 2016.
Biglietti:
- Intero: 12 Euro
- Ridotto Newsletter e Carta in Cooperazione: 10 Euro
- Soci Spazio14, Estroteatro, 33Trentini, Centro Teatro e Emit Flesti: 9 Euro
- Ridotto Studenti: 8 Euro
- Ridotto Soci Portland: 6 Euro
Tutti gli spettacoli saranno accompagnati da una degustazione di vini offerta da Cantina Vivallis durante la quale sarà possibile confrontarsi con i componenti delle compagnie ospitate.
La prenotazione è consigliata: prenotazioni@teatroportland.it
Le prenotazioni fatte via sms, mail e WhatsApp sono valide solo se confermate e si accettano fino ad un’ora prima dello spettacolo.
organizzazione: Teatro Portland