Ho visto volare i fenicotteri
Incontri per parlare del nostro rapporto con la natura e dei processi creativi che la governano
Presentazione del libro “Ho visto volare i fenicotteri – il ritorno della vita sulla Terra”, insieme a Gabriele Bertacchini
Su larga scala abbiamo inserito il prelievo di risorse naturali in una logica economica. Il risultato, secondo uno studio pubblicato su Science, è che l'essere umano ha predato, e continua a farlo, i pesci dei mari con un tasso quattordici volte superiore a quello dei predatori marini. Sulle terre emerse preda con un tasso nove volte superiore rispetto ai grandi carnivori terresti, come lupi o leoni.
Per un mondo che scompare a causa dei nostri comportamenti, un altro rivendica la propria esistenza.
Gli animali che riaffermano un proprio ruolo ci aiutano a ristabilire la cultura del limite e una visione d’insieme fatta di relazioni. Ci permettono di coltivare la parte più emozionale del nostro essere, alimentando quel senso di meraviglia che è alla base dei processi di conservazione
Sono questi alcuni degli argomenti che vengono affrontati nel nuovo libro del naturalista Gabriele Bertacchini “Ho visto volare i fenicotteri – il ritorno della vita sulla Terra” (Infinito edizioni) e che verranno trattati nel corso di tre presentazioni pubbliche in Provincia di Trento:
- Giovedì 22 agosto, ore 18.00, a Roncegno Terme, presso il giardino dell’Albergo Vittoria, in dialogo con Viola Ducati
- Venerdì 23 agosto, ore 17.15, a Lavarone, sul palco di Incontri d’Autore, presso Piazza Municipio, in dialogo con Claudio Sabelli Fioretti
- lunedì 26 agosto, ore 17.30, sull’Altopiano della Vigolana, presso il Giardino Botanico TerrArmonia lungo il torrente Centa (in caso di pioggia presso Casa Campregher a Centa San Nicolò)
“Ci siamo abituati a “imprigionare” le forme naturali in schemi fissi e ripetitivi – spiega Bertacchini -, ma quegli schemi altro non sono se non il frutto di un nostro pensiero. La vita, nel suo significato autopoietico, è altro e ce lo continua a dimostrare. È caratterizzata da un dinamismo che si rinnova. Dove la lasciamo libera di agire va avanti seguendo un proprio processo creativo che spesso sfugge alle nostre fantasie. È necessario comprendere come le specie che tornano a farsi vedere, senza strumentalizzarle, possano essere una opportunità per rivedere un modello e degli schemi culturali che ci hanno portato nella situazione nella quale ci troviamo, ovvero nella più grande crisi ambientale da 65 milioni di anni a questa parte. Tale crisi, in gran parte, è dovuta ad una nostra eccesiva occupazione degli spazi e al modo in cui gli stessi vengono interpretati. La crisi biologica, con rimando all’etimologia greca della parola krísis – scelta, decisione – può allora divenire un’opportunità in grado di rimettere le cose a posto e sistemare gli aspetti sociali, relazionali, produttivi e propri della quotidianità, perché la crisi è prima di tutto morale e di carattere “conoscitivo”.
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Note sull’autore
Gabriele Bertacchini (Bologna, 1980), è un divulgatore ambientale. Dopo la laurea in Scienze naturali e un master in
comunicazione ambientale, nel 2006 fonda AmBios, azienda specializzata in educazione e comunicazione ambientale
(www.ambios.it). È autore e conduttore di Radio Pianeta3.
Ha realizzato i podcast M49 (il Post, 2021) e Rotta climatica (Avvenire, 2022). Ha pubblicato Il mondo di
cristallo (2017); L’orso non è invitato (2020); Il pesce è finito (2021); Ho visto volare i fenicotteri (2024).