La Val di Rabbi. Identità, luoghi e natura

Mostra , Mostra fotografica

"VAL DI RABBI", identità, luoghi e natura, un evento collocato nell'ambito della XXI Borsa Internazionale del Turismo Montano (B.I.T.M.) quest'anno dedicata al tema: "IL TURISMO CHE VERRÀ" e che si terrà a Trento dal 22 ottobre al 13 novembre.

La rassegna aprirà i propri battenti, per il pubblico, già a partire dal pomeriggio di giovedì 22 ottobre (ore 17:30), tuttavia, ai fini della gestione del diffondersi del Coronavirus, interpretando le nuove disposizioni emesse

Proseguendo nella propria tradizione iconografica, la BITM, avvalendosi del contributo dei tre fotografi trentini già impegnati lo scorso anno nel lavoro d’investigazione fotografica sul Monte Bondone e, negli anni precedenti, con le ricerche condotte sulla Valle del Vanoi e Marilleva con Luca Chistè, volge ora il proprio sguardo ad una valle le cui peculiarità ambientali, naturalistiche e paesaggistiche, sono uniche.

Facente parte integrante di un habitat protetto e pressoché integrata nel Parco Naturale dello Stelvio, la Val di Rabbi offre sia ai propri abitanti, sia ai numerosi visitatori che la frequentano, scenari di splendida e selvaggia bellezza, rispetto per l’ambiente e tutela dei valori.

La Val di Rabbi, laterale alla Valle di Sole, con disposizione Nord-Sud e interamente percorsa dal torrente Rabbies, presenta una classica conformazione a V, con ripidi fianchi boscosi e rocciosi, prateria sul fondovalle, interessata nel tempo da varie conoidi alluvionali e canaloni di valanga, testimonianze dell'impatto che la natura esercita sul territorio.

Scelta dalla BITM quale luogo ideale per intercettare quel bisogno di sostenibilità, quiete e intimistico isolamento (qui inteso in un’accezione positiva del termine) derivante dall’epoca post Covid19, la Val di Rabbi, con la sua particolare configurazione morfologica, rappresenta un importante punto di riferimento per ripensare ad una nuova progettualità turistica, pienamente coerente con le emergenti istanze storico/sociali.

In questo splendido spazio alpino, infatti, tradizioni contadine e le attività rivolte all’allevamento, hanno saputo fondersi, con rara coerenza, con le nuove istanze di sostenibilità e le richieste di sviluppo del territorio equilibrato e ragionato.

 Anche i processi di antropizzazione, pur non facendo mancare talvolta elementi di riflessione come accade in qualunque altro contesto turistico, nel loro rapporto con il paesaggio, si sono sviluppati lungo direttrici capaci di reclutare quella “grammatica del territorio”, basata sull’impiego di specifici materiali (il legno e la pietra in primis) e di antichi saperi, conformandosi ad un modello di sviluppo che vede, soprattutto nella tradizione, il suo elemento connotativo più acuto.

È su questi fondanti tratti identitari della Val di Rabbi, che ai tre fotografi è stato chiesto di indagare il territorio, attraverso una lettura che sia il più stratificata possibile e coerente con le loro specifiche identità contenutistiche e calligrafiche.

Per questo nuovo e sfidante lavoro monografico di BITM, le aree tematiche previste sono le seguenti:

  • quella legate alla tradizione e all’impiego di specifici materiali nelle diverse identità abitative, in grado di restituire le competenze progettuali e costruttive delle genti della Val di Rabbi, sono l’oggetto del lavoro di Guido Benedetti;
  • la lettura del paesaggio, la dimensione antropica e architettonica, comprendente anche alcune incursioni visive legate al turismo, sono l’area di investigazione tematica di Luca Chistè;
  • la dimensione più propriamente naturalistico/faunistica, soprattutto nel paesaggio in quarta e all’interno del Parco dello Stelvio, invece, è la chiave di lettura offerta dal fotografo naturalista Mattia Dori.

Le 45 immagini che compongo il tessuto della rassegna, interamente in catalogo con apparati critici e integrato da ulteriori fotografie, come da consolidata tradizione iconografica di BITM, saranno stampate in grande formato con tecnica fineart.

La rassegna troverà collocazione nelle meravigliose sale di Palazzo Roccabruna di Trento, grazie al propedeutico lavoro di editing affidato alla regia di Alessandro Franceschini, curatore, fin dalla prima edizione fotografica, di questo poliedrico progetto editoriale e visivo del nostro territorio alpino a vocazione turistica.

Costi

ingresso libero

Nell’osservanza dell’obbligo di distanziamento sociale non sono ammesse visite di gruppi organizzati.