La brillante Miss Turner
Recenti studi hanno portato alla luce diverse figure femminili operanti nel mondo della musica. E' il caso di ricordare il contributo significativo dato da musiciste italiane quali Barbara Strozzi, Isabella Leonarda, Francesca Caccini e Maddalena Sirmen Lombardini.
In un suo articolo, la studiosa Margaret Yelloly cita rarissimi esempi di musiche di compositrici inglesi che si sono distinte nella prima metà dell'Ottocento pubblicando proprie composizioni, ottenendo spesso successo di pubblico sul suolo britannico.
Una di esse è Elisabeth Turner, musicista, compositrice, cantante e clavicembalista, attiva a Londra nella prima metà del XVIII secolo. Nonostante ella fosse una figura di spicco nella società dell'epoca, la musica della Turner oggi è in gran parte ancora inedita e generalmente poco eseguita.
Elisabeth Turner fu la seconda donna inglese a dare alle stampe un'opera musicale. Per amor di cronaca, la prima compositrice a pubblicare in Inghilterra un'opera intera, nell'anno 1748, fu Elisabetta de Gamberini: una compositrice di origini italiane che viveva e lavorava a Londra. Nel 1750, Elisabeth pubblicò una raccolta intitolata "Twelve song with symphonien and a thorough bass for the harpsichord", 12 canzoni della tradizione popolare inglese, orchestrate con diversi organici strumentali.
Non è certo un caso che questa pubblicazione esplori il repertorio vocale; Elisabeth Turner, era già un'affermata e apprezzata cantante professionista. Tra il 1744 e il 1755 ella fu coinvolta nell'esecuzione di diversi oratori di Händel oltre che in altri e numerosi concerti nei quali compariva spesso affiancata da importanti cantanti dell'epoca.
La Turner fu acclamata soprano anche negli oratori di William Boyce. Diverse fonti coeve ci rilevano che Händel e Elisabeth avessero intessuto stretti contatti personali: nel 1756, anno della nascita di W.A. Mozart, troviamo Händel nella lista dei sottoscrittori del secondo volume pubblicato dalla stessa Turner col titolo: "A collection of Song with Symphonies and thorough Bass with six lessons for the Harpsichord".
In questa preziosa opera, Elisabeth si cimenta con la scrittura di "6 lezioni per clavicembalo solo", sviluppando anche il genere delle canzoni popolari inaugurate nella precedente pubblicazione. La clavicembalista Costanza Leuzzi propone, assieme al suo gruppo strumentale, questo interessante programma concentrato quasi interamente sulla figura della musicista inglese Elisabeth Turner.
L'inserimento nel programma della decima sonata per violino, violone o cimbalo, tratta dall'opera V di Corelli, merita un breve ma doveroso commento. Arcangelo Corelli (Fusignano di Romagna, 1653 †Roma, 1713), è ancora oggi considerato padre e punto di riferimento di tutte la scuole violinistiche. La capillare divulgazione nel secolo XVIII della sua opera V, e più in particolare il folgorante e immediato successo ricevuto dalla collana stessa, soprattutto in area anglosassone, sembra non avere nessun precedente nella storia violinistica.
Tutto ciò conferma l'ammirazione ossequiosa rivolta dai contemporanei nei riguardi del maestro italiano, grande virtuoso del violino ed eccellente e insuperabile compositore. La decima sonata dell'opera V, è inglobata nella celebre raccolta, la quale è costituita da sei sonate da chiesa (parte prima) e, sei sonate da camera (parte seconda) ed è composta da cinque tempi di danza.
All'Adagio di apertura (Preludio), fa seguito l'Allemanda (tempo Allegro); quindi una Gavotta (Allegro) che precede una Giga (Allegro), quale movimento conclusivo. Il sommo Giuseppe Tartini, soprannominato col meritato appellativo di "Maestro delle Nazioni", prese in prestito lo squisito tema della Gavotta appartenente a questa meravigliosa sonata corelliana. Tartini compose 50 variazioni per violino, dando loro il titolo suggestivo e al tempo stesso impegnativo de "L'arte dell'arco", summa di virtuosistiche difficoltà tecniche miste ad ardite combinazioni, altro vero gioiello d'epoca barocca
La prima parte del programma esplora le diverse tipologie e sfumature musicali di Elisabeth Turner: un primo ciclo di Songs, introduce al genere forse più amato dalla compositrice, mostrando diversi livelli di orchestrazione delle Canzoni. A seguire, il concerto prevede una lezione di clavicembalo, sempre opera della musicista inglese, pubblicata nel 1756. Nella seconda parte, una trio-sonata di G.F. Händel vuole rendere omaggio al rapporto intercorso tra i due musicisti, proponendo un gioiello di scrittura strumentale tipicamente händelliana.
Oltre al grande compositore tedesco, Elisabeth, al pari di molti suoi contemporanei, dimostra di apprezzare l'importante figura del celeberrimo maestro italiano Arcangelo Corelli, ineguagliabile virtuoso del violino e compositore apprezzatissimo sia in patria, sia in terra straniera.
Dando così lustro, Corelli compare tra gli autori rappresentati nell'autoritratto della musicista inglese, datato 1756. La terza parte conclusiva è affidata ancora una volta alla musica della compositrice Turner, attraverso altri tre Songs, tratti da entrambi i volumi pubblicati.
PROGRAMMA
Elizabeth Turner (d1756)
Song I (Twelve Songs, 1750)
Song V (Twelve Songs, 1750)
Lesson I - Allegro, Scotaza Moderato, Tambourine Allegro,
Minuetto Allegro (Six Lessons for the Harpsichord, 1756)
G. F. Händel (1685-1759)
Trio sonata HWV386b
Andante, Allegro ma non troppo, Largo, Allegro
Arcangelo Corelli (1653-1713)
Sonata X - Sonate a violino e violone o cimbalo
Preludio Adagio, Allemanda Allegro, Sarabanda Largo, Gavotta
Allegro, Giga Allegro
G. F. Händel (1685-1759) Tears assist me, pity moving
Esther HWV50
Elizabeth Turner (d1756) Song IV (A Collection of Songs, 1756)
Song XI (Twelve Songs, 1750)
Song XII (A Collection of Songs, 1756)
Per tutti gli aggiornamenti e/o eventuali modifiche al programma, consultare il sito ufficiale: https://www.museosanmichele.it/dettaglio-appuntamento/-/d/musica-reservata