La fortuna di uno straccivendolo trentino a Venezia nel Seicento. Antonio dal Pesce “mercante di quadri”
con la dott.ssa Serena Bugna
Antonio dal Pesce, originario di Condino, trovò lavoro a Venezia come strazaruol.
Egli però non era un semplice straccivendolo: possedeva infatti 200 dipinti, tra cui figurano le paternità di Giorgione, Bonifacio Veronese, Bassano, Tintoretto, e aveva contatti diretti con Pietro Liberi e Heintz il Giovane.
L’intervento approfondirà la figura del rigattiere trentino in relazione al commercio d’arte nella Venezia barocca e presenterà alcune opere commissionate dallo stesso.
Sarà poi lo spunto per contestualizzare la presenza di pregevoli dipinti veneziani negli edifici sacri della valle del Chiese e della val di Ledro.
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