La geografia serve alla guerra?
Una serie di conferenze e dibattiti con storici e storici dell’arte che indagheranno aspetti della storia tra Ottocento e primo Novecento, non solo per conoscere il passato, ma anche per offrire spunti di riflessione agli interrogativi dell’uomo contemporaneo
L’esperienza di geografo di Cesare Battisti consente di riflettere sull’uso del sapere geografico, non solo per rappresentare il territorio, ma anche per dar forma alla coscienza e alla volontà dell’uomo.
Qual è il ruolo della geografia e della documentazione cartografica nella formazione di un sapere geografico diffuso, in Italia, tra Otto e Novecento? Attraverso l’esposizione di alcuni concetti chiave come quelli di “confine geografico naturale”, “nazione”, “comunità etnico-linguistica”, si entrerà nel merito delle produzioni geografiche nazionali elaborate da case editrici private strettamente legate alle politiche governative.
In questo quadro l’opera geografica di Cesare Battisti si configura come un esempio di riflessione critica e lungimirante in un contesto fortemente compromesso dal nazionalismo.
Massimo Rossi
Geografo storico, studia le modificazioni dei paesaggi nella cartografia, i contesti geostorici e gli artefici delle rappresentazioni cartografiche. Dall’anno accademico 2013-2014 è docente di “Geografie del territorio contemporaneo” presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), Dipartimento Culture del Progetto.
Ingresso libero.
Incontri organizzati nell’ambito della mostra Tempi della storia, tempi dell’arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma .
organizzazione: Museo Castello del Buonconsiglio - Monumenti e collezioni provinciali