Lettera a una professoressa

Liberamente ispirato al libro-creazione collettiva degli allievi di Barbiana con la “regia” di Don Lorenzo Milani, nel 50.mo della sua pubblicazione e della scomparsa del Maestro

Teatro , Teatro di Prosa

Di e con Claudio Ascoli
con la partecipazione di Sissi Abbondanza e Monica Fabbri
luci e audio Gabriele Ramazzotti
montaggio video Francesco Ritondale
prodotto in collaborazione con il Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio
Foto Domenico Semerano

«Un libro veramente bello, un vento di vitalità. Fa ridere da soli, e immediatamente dopo vengono le lagrime agli occhi. (…) Di questo libro devo dire in generale tutto il bene possibile: non mi è mai
capitato di essere entusiasta di qualcosa e di sentirmi obbligato, costretto a dire agli altri: leggetelo! Lettera a una professoressa riguarda sì la scuola come argomento specifico, ma nella realtà riguarda la società italiana, l’attualità di vita italiana».
Sono parole di Pier Paolo Pasolini all’indomani della pubblicazione di un libro che avrebbe lasciato una vasta eco nella società italiana: e non è un caso che già dopo pochi anni i decreti delegati e più in generale una nuova idea di scuola (e di società) misero profonde radici, pur tra mille contraddizioni. Oggi i tempi sono cambiati e di molto: è difficile ritrovare la realtà contadina di Barbiana o quella operaia di Calenzano (due luoghi fondamentali nell’universo di Don Milani), né c’è più la contrapposizione frontale tra mondo cattolico e comunista. Ma mai come in questi ultimi
anni la Scuola è ritornata al centro dell’attenzione generale, forse perché si assiste a un ritorno a condizioni incerte (pur tra mille differenze), a quelle nelle quali operò Don Milani nel suo percorso per «portare un uomo ad essere libero, ad essere soggetto consapevole».

FuoriStagione - Stagione Teatro di Pergine


organizzazione: Aria Teatro