Montagna selvatica

La rassegna Montagna Salvatica ritorna nel cuore dell’estate della Val di Non e continua il suo viaggio tra alpinismo, natura e ambiente alla scoperta della montagna e delle persone che la abitano.

Un appuntamento atteso, un evento che abbraccia grandi spazi che in questa nuova edizione vanno dall’Italia alla Groenlandia, dal Nord America al Nepal, raccontando insieme ai protagonisti storie, emozioni attraverso immagini cinematografiche che raccontano la montagna e la sua gente. 

Sede della manifestazione è il Cinema Teatro di Fondo, nel Comune di Borgo d’Anaunia, per tre giovedì consecutivi a partire dal 25 luglio.

La quarta edizione di Montagna Salvatica è un appuntamento dedicato a tutti coloro che amano alpinismo ed avventura, ma non solo, l’invito a partecipare è a tutta la popolazione e ai numerosi ospiti che soggiornano in Trentino nel cuore dell’estate.

Tre sono gli aspetti principali su cui si sofferma la rassegna nell’edizione 2024:nella prima serata saranno protagoniste donne appassionate di montagna, navigazione ed arrampicata.

A seguire, giovedì 1 agosto, verrà presentata una serata intensa di proiezioni a cura di Trento Film Festival in cui si esplora il rapporto con la montagna in tre diversi aspetti, l’arrampicata come sfida del limite, come compagna di vita di uno scrittore ed, infine, avventura alpinistica con gli sci alla conquista di una delle montagne più impervie al mondo

Nell’ultimo appuntamento la sfida sarà un’altra, quella della solidarietà che si lega ad un’impresa sportiva, quella di percorrere in bici 7.500 km in 75 giorni per dare visibilità a chi vive le terre alte e alle loro necessità

GIOVEDI’ 8 AGOSTOORE 21.00SERATA EVENTOCOME UNA FORMICA MAGROLINA ATTRAVERSO L’ASIADalla Mongolia al Nepal, storia del nuovo grande viaggio di Alessandro De BertoliniUna serata con proiezione di immagini in cui Alessandro De Bertolini racconterà in prima persona il suo nuovo viaggio: 7.500 chilometri in 75 giorni in solitaria con la bicicletta, la tenda e il sacco a pelo attraverso Mongolia, il Deserto dei Gobi, la Cina, il Tibet, l’Himalaya e Nepal per collegare, con finalità culturali e scientifiche in collaborazione con CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), due progetti di solidarietà. Il tutto documentato attraverso la fotografia e la narrazione confluite nel libro “Like a skinny ant” dedicato al sostegno dei progetti.