Nadia Galbiati | Urban Sky

Mostra
[ Galleria Contempo galleria d`arte contemporanea]

 
mostra di sculture e oggetti di ferro,
a cura di Dora Bulart
7 |08 – 7|09|2024 

Inaugurazione
Mercoledì`, 7 |08 ore 19.00

 
Dal 7 agosto 2024, per un mese, le scultoree poesie urbane dell'artista milanese Nadia Galbiati saranno ospitate negli spazi della Galleria Contempo (Pergine (Trento), via Maier 48/A). Intitolata “Urban Sky”, la mostra di Galbiati presenta sculture e oggetti in ferro accomunati dal colore blu. "La ricerca artistica di Nadia Galbiati è incentrata sull' analisi dello spazio e tutte le opere giocano sul rapporto spazio-vuoto-materia. Va a ricreare una complessità fatta di “vuoti incorniciati”, sempre alla ricerca dei concetti di armonia ed equilibrio", scrive Simona Bartolena, la nota critica d';arte milanese.

La mostra, curata da Dora Bullart, offre al pubblico uno spazio immaginario di meditazione. L'artista porta in Trentino le opere realizzate negli ultimi due anni, il frutto della sua ricerca sulla correlazione - spazio- vuoto - materia in movimento. "Uso la scultura per creare un luogo di riflessione" spiega artista e offre al pubblico un viaggio particolare sui cieli milanesi visti tra le case borghese, i palazzi e grattacieli urbani dove il paradosso tra reale e invisibile , materiale e spirituale, quotidiano e surreale prende la forma tridimensionale e si veste in poesia.

La mostra “Urban Sky” di Nadia Galbiati presso Galleria Contempo, a cura di Dora Bulart sarà visitabile fino al 7 settembre con gli orari estivi da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.00 su appuntamento al tel. 3405682286. La manifestazione è nella cornice del festival nazionale "Simposio Via Maier" con il patrocinio del comune di Pergine (Trento). In programma collaterale sono previste le visite guidate alla mostra con la curatrice (9-10-11 agosto alle ore 11 .00 e alle ore 18.00)

parole della critica d'arte
La ricerca artistica di Nadia Galbiati si è concentrata sull’analisi dello spazio e le opere si giocano tutte sulla relazione tra relazione spazio- vuoto- materia. Va a ricreare una complessità fatta di “vuoti incorniciati”, sempre alla ricerca dei concetti di armonia ed equilibrio. In Galbiati i riferimenti vanno dalle recenti costruzioni milanesi di Libeskind e Hadid agli edifici degli anni Trenta, passando dai palazzi degli anni Sessanta. Nell’opera della Galbiati il disegno architettonico è indagato come codice linguistico.

Come spiega l’artista “Utilizzo la scultura per produrre un luogo di riflessione” e le opere di Nadia sono proprio questo: luoghi di riflessione. Sono oggetti che ci invitano a riconsiderare la nostra relazione con lo spazio che ci circonda, in particolare con quello artificiale del tessuto urbano contemporaneo, attraverso l’indagine degli elementi chiave che questo spazio disegnano e identificano, su tutti l’angolo, il segno che meglio rappresenta la terza dimensione, rendendo visibile e tangibile ciò che di fatto non lo è.

La Galbiati pensa all’angolo come mezzo per rendere manifesta la materia del vuoto, con uno sguardo che trova i propri riferimenti tra gli artisti dei Costruttivismo russo – su tutti Tatlin con i suoi Controrilievi, le costruzioni angolari polimateriche che cercavano nella terza dimensione una sintesi tra spazio-tempo-movimento – e tra i maestri del Bauhaus – il cui studio delle potenzialità espressive, pratiche e simboliche del quadrato è ben noto –, ma che trova conforto anche negli studi sulla prospettiva e sull’ipotesi dell’impiego della geometria euclidea in arte di Piero della Francesca e di Leon Battista Alberti.

Nadia Galbiati, però, non parte da un concetto astratto, non fonda la propria ricerca su ipotesi e calcoli teorici; al contrario osserva, analizza, fotografa la realtà che la circonda, in un confronto con lo spazio dell’abitare quotidiano, che sposta le sue opere sul piano del qui-e-ora, rendendole attuali e presenti.

L’opera è quindi sintesi di un luogo reale e sua trasformazione in un oggetto capace di ricollocarsi (e ridefinirsi) nello spazio artificiale del sito espositivo.

Le opere della Galbiati hanno origine da un luogo reale e sono destinate a un altro luogo reale, quello che come oggetti d’arte abiteranno in futuro, per cui non sono state pensate ma a cui si adatteranno, modificando se stesse e trovando nuove ragioni di essere proprio nelle diverse relazioni spaziali che instaureranno con gli spazi a cui sono di volta in volta destinate.

Esse traggono la propria forza espressiva proprio nella loro identità di forme nello spazio, nel loro essere insieme scultura, pittura e architettura.

L’architettura diventa forma, segno, elemento artistico, oggetto al contempo scultoreo e grafico, che si muove senza confini tra lo spazio bidimensionale del disegno e quello ridimensionale dell’opera plastica.

Il positivo e il negativo, il pieno e il vuoto, la regolarità di una figura quadrata e la dinamicità di una diagonale, la solidità di una struttura geometrica e l’instabilità di equilibri precari che sembrano sfidare le leggi della gravità sono gli elementi formali con cui Nadia conduce il proprio racconto, sempre in bilico tra tangibilità del reale e trascendenza della percezione, come nel gioco delle immagini riflesse dagli specchi inseriti nelle installazioni, nei quali lo spazio e gli elementi si moltiplicano, svelando la complessità dei nostri meccanismi percettivi.

Per esempio la serie “Spazio costruito” (2015-2019) presenta un insieme di sculture di dimensioni diverse, da appoggio e sospese, composte da gabbie multiple articolate, ispirate a una coppia di grattacieli del quartiere Garibaldi di Milano. L’ombra è parte fondamentale dell’opera, che proietta sulla parete la struttura delle gabbie e le moltiplica. La serie “Right Angle” (2018-2021) è costituita da sezioni a fascia in ferro bianco, lamiere con frammenti di disegno inciso messe in relazione a piani di specchio che moltiplicano la struttura, così come la serie “Quadrilatero blu” (2017-2021), in cui articola quadrati e rettangoli dall’angolo stondato in relazione a fasce di lamiera incisa.

Ispirata alla canzone di Battiato, Galbiati narra il “delirio surreale” della città, che interpreta con il disegno architettonico su metallo, il blu come elemento del cielo e flou acidi, come «un’onda emozionale ed energetica che si sprigiona dalle forme architettoniche della città». La scultura Quadrilatero blu, come i pannelli da disegno a morsura ci raccontano dei toni di blu metallico del cielo urbano accostati alle precedenti opere più citazionistiche degli spaccati architettonici cittadini, che Galbiati precedentemente lavorava sul bianco e nero, trovando nell’assenza di colore una maggiore libertà nella forma e che richiamano con evidenza il disegno architettonico.

Simona Bartolena, critica d`arte, Milano
parole d` artista
Attraverso a passo veloce le strade della città, dove i toni di celeste e blu si riflettono sulle luccicanti e geometriche forme delle nuove architetture. Nella sovrapposizione degli edifici il mio occhio cattura, negli scorci prospettici del landscape, triangoli di cielo dagli accesi toni di celeste e blu metallico, spazi di vuoto. Nasce così la serie di pannelli Sky che dialogano con l’installazione scultorea site –specific “Quadrilatero blu””, composta da forme plastiche di ferro poste in dialogo con un luccicante drappo blu su superfici di specchio. Così cerco creare un fotogramma che racconta la personale visione di uno scorcio cittadino. Milano è la mia primaria fonte di osservazione ed ispirazione. I nuovi quartieri, quadrilateri appunto, prendono corpo in sculture di ferro bianco che articolano forme di quadrati e rettangoli con fasce di ferro riportanti disegni incisi a morsura, linee all’apparenza astratta ma che in realtà sono macro dei tratti che disegnano i nuovi palazzi, in blu oltremare.

Nadia Galbiati
bio a breve
Nadia Galbiati nasce nel 1975 a Cernusco sul Naviglio (Milano). Diplomata in Scultura ewyuall’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1999. In continuo approfondimento sui linguaggi del contemporaneo attraverso corsi e workshop, dal 1998 con E.Mattiacci ai più recenti con U. La Pietra e P. Icaro.
L`esperienze di scambio artistico la portano in Polonia nel 2007 in residenza creativa all’Academy of Fine Arts a Lódz per la realizzazione di un progetto di grafica e installazione; nel 2008 è Artist in residence in Giappone al Kuzukubo Art Camp a Fujimi. In curriculum fiere, mostre personali e collettive. Dalla recente personale Blue Sky alla galleria Villa contemporanea di Monza, Shock in my Town da Eroici furori di Milano come la doppia personale Wide Angle a Berlino da Luisa Catucci Gallery alle collettive internazionale come la Ostrale Biennale 021 a Dresda. Collabora con brand di design italiani, espone nello show room e nello stand di DESALTO in occasione della presentazione al Salone del Mobile 2022
della nuova collezione di arredi d’interni, progetto Studio M.G. Zecca. Sul territorio nazionale, citando le più recenti collettive, Orthogonal Landscape da Manuel Zoia Gallery - Milano, Connessioni interrotte - forme d’arte in dialogo con la natura ai giardini delle Serre della Villa Reale - Monza, Un quarto di cuore - La scultura e Ravvicinati Incontri. Collettiva itinerante 7 L’arte interpreta i sette vizi capitali al Centro per l’arte contemporanea, Rocca di Umbertide (PG) nel 2023 e nel 2021 al Monastero della Misericordia di Missaglia (LC). Ha vinto tanti premi di scultura e dell’arte contemporanea, tra di loro il primo premio 60° Libera Accademia, Nova Milanese 2013; il primo premio, Libero Ferretti Dove abita l’utopia, Ancona 2005; il primo premio, Angelo Tenchio , Como 2000 e il terzo premio al Premio Giancarlo Sangregorio 1° Edizione 2014; il terso premio al Concorso Nazionale di Scultura da Vivere, Cuneo 1998 (ancora studentessa all`Accademia di Brera). le sue opere fanno parte nelle collezioni pubbliche e private in Italia ed allèstero, tra di loro galleria Civica, Salo`(BS); Museo Ala Ponzone, Cremona, Gabinetto delle Stampe antiche e moderne – Bagnacavallo (RA); Giardini del Centro Culturale Cascina Grande Rozzano (MI); Centro T.A.M., Pietrarubbia (PU). Vive e lavora a Milano.

Costi

Ingresso libero

INFO
galleria Contempo, via Maier 48/A , Pergine Valsugana ( Trento) 38057
tel. 3405682286 | dorabulart@gmail.com | galleriacontempo.com