Nella tempesta
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Nella tempesta
2011 > 2068 AnimalePolitico Project
uno spettacolo di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò
assistente alla regia e traduzioni Nerina Cocchi
direzione tecnica e suono Andrea Gallo
moving-head design Alessio Spirli
riprese e montaggio video Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
organizzazione e produzione Elisa Bartolucci, Valentina Zangari
comunicazione Sandra Angelini, Silvia Albanese
diffusione all’estero Lisa Gilardino
una produzione motus con Festival TransAmériques, Montréal Théâtre National
de Bretagne, Rennes Parc de la Villette, Parigi La Comédie de Reims - Scène
d’Europe, Reims Kunstencentrum Vooruit vzw, Gent La Filature, Scène
Nationale, Mulhouse Festival delle Colline Torinesi, Torino Associazione dello
Scompiglio, Vorno Centrale Fies - Drodesera Festival, Dro L’Arboreto - Teatro
Dimora, Mondaino
con il sostegno di ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione) AMAT La Mama,
New York Provincia di Rimini Regione Emilia-Romagna MiBAC
in collaborazione con M.A.C.A.O, Milano Teatro Valle Occupato, Roma Angelo Mai Occupato, Roma + S.a.L.E. Docks, Venezia
motus ringrazia Judith Malina, Voina, Mauro Maggioni, Giulia, Soumya,
Lillo, Giulio, Rauff, Pina e tutto il Comitato popolare di lotta per la casa di
Roma, Giuliana Sgrena, Med Ali Ltaief (Dalì), Luca Scarlini, Anastudio, Exyzt,
Mammafotogramma, Re-Biennale, tutti i partecipanti ai MucchioMisto Workshop
Il progetto "Animale Politico", avviato da Motus nel 2001, prosegue con questo spettacolo che trae ispirazione dall'omonimo capolavoro schakespeariano. I personaggi creati dalla fantasia poetica del Bardo – Prospero, Ariele, Miranda e Calibano – diventano protagonisti dell'oggi, in una ricerca che ci scaglia dentro i punti caldi del pianeta. Partendo da Cartagine, il viaggio insegue le rotte dei migranti per passare poi da Tunisi a Lampedusa e ascoltare racconti di viaggi lunghissimi, cominciati nell'Africa subsahariana e segnati da perdite e indicibili umiliazioni. Un'odissea fatta di sogni e di speranze verso un “Mondo Nuovo” che poi, in Italia, si è rivelato circoscritto al recinto di un Centro di raccolta. Tutti gli attori entrano nell’opera attraversando le tempeste personali. Tempesta è scegliere se partire o rimanere. Tempesta è anche riascoltare la voce di Judith Malina del Living Theatre che parla della necessità dello “scatenare tempeste” e non di proteggersi. Originale la scenografia, basata sull'utilizzo di coperte che saranno recuperate, di volta in volta, sul luogo della rappresentazione coinvolgendo il pubblico in una forma di “creazione partecipata”. Ogni spettatore renderà possibile la messa in scena arrivando a teatro con una coperta, che sarà poi donata ad un'associazione di volontariato.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara