Omocausto
Giorno della memoria. 27 gennaio 2007
Mostra fotografica sullo sterminio dimenticato degli omosessuali
All'interno della stessa una sezione dedicata per la proiezione a ciclo continuo del film Paragraph 175
Tra il 1933 ed il 1945, secondo I documenti Nazisti, circa 100.000 uomini vennero arrestati per omosessualità. Di questi, circa la metà venne imprigionata, ed un numero compreso tra 10.000 e 15.000 venne inviato ai campi di concentramento. La percentuale di morti fra i prigionieri omosessuali nei campi è stimata attorno al sessanta per cento (tra le più alte fra i prigionieri non Ebrei), per cui nel 1945 ne sopravvissero solo 4.000 all'incirca.
Il fatto che gli omosessuali maschi fossero perseguitati dai nazisti e che fosse stato loro assegnato il simbolo distintivo del triangolo rosa comincia ad essere noto a molti. Quello che resta poco conosciuto è il fatto che molti sopravvissuti gay siano stati oggetto di persecuzioni continue anche nella Germania post nazista, dove vennero visti non come prigionieri politici, ma come criminali, secondo la legislazione nazista sulla sodomia, legislazione che rimase in vigore ben oltre la fine della guerra. Alcuni vennero arrestati nuovamente dopo la fine della guerra e rispediti in carcere, tutti vennero comunque esclusi dai risarcimenti previsti dal governo tedesco, ed il tempo trascorso nei campi di concentramento venne loro dedotto dalle pensioni.
Negli anni '50 e '60, il numero degli arrestati per omosessualità nella Germania Ovest era identico a quello registrato durante il periodo nazista. la versione nazista della legge sulla sodomia rimase in vigore fino al 1969.
I registi Friedman ed Epstein, in collaborazione con lo storico tedesco Klaus Müller, hanno realizzato con "Paragraph 175" uno straordinario documentario, nel quale, per la prima volta, sei degli ultimi otto sopravvissuti all'olocausto omosessuale accettano di parlare di questa terribile (e finora sconosciuta) pagina di persecuzione nazista. Il semplice ricordo di alcuni degli avvenimenti sopportati è più forte di qualsiasi rievocazione storica, ed i volti e le storie di Gad Beck, Heinz Dormer, Pierre Seel, Albrecht Becker ed Heinz F. sono quanto di più commovente si possa immaginare. Un documentario assolutamente da non perdere, destinato a divenire un classico.
organizzazione: Circolo ArciGay del Trentino - in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura dellla P.A.T.