Orfeo ed Euridice

In scena al Teatro di Pergine il capolavoro di César Brie Orfeo ed Euridice, ispirato al caso Englaro, preceduto dall’incontro col padre di Eluana, giovedì 30 aprile alle 18 e alle 20.45

Teatro
[ Ufficio Stampa Teatro di Pergine]

Stagione Teatro di Pergine
Prosa
 
Teatro Presente / Eco di fondo
Orfeo ed Euridice
testo e regia di César Brie
in scena Giacomo Ferraù e Giulia Viana
musiche di Pietro Traldi
costumi di Anna Cavaliere
disegno luci di Sergio Taddo Taddei

Il mito di Orfeo ed Euridice si colloca sul confine tra i mondi, tra la morte e la vita. Un viaggio funambolesco, in equilibrio su una soglia sacra. Un confine sottile e insieme incommensurabile, che la nostra cultura e il nostro tempo faticano a onorare.
Orfeo con la sola forza del suo canto prova a strappare la sposa Euridice dal regno dei morti. La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l'’accanimento terapeutico e l'’eutanasia.
Senza offrire risposte, lo spettacolo interroga lo spettatore sulla forza e la grandezza del sentimento d'’amore.

L’ultimo spettacolo di prosa 2014-2015 del Teatro di Pergine è anche l’anteprima del festival “Pergine Spettacolo Aperto”: Orfeo ed Euridice. Il capolavoro di César Brie, uno dei maestri più riconosciuti del teatro internazionale, racconta il mito greco di Orfeo ed Euridice, ma anche la storia di ogni amore, quando giunge ai confini della vita. Il regista non fa segreto della genesi del copione: «Orfeo ed Euridice lo abbiamo scritto alla luce del caso Englaro», per questo ariaTeatro, insieme al Circolo Arci di Pergine e al Teatro delle Garberie propongono al pubblico, poco prima dello spettacolo, l’incontro con Beppino Englaro, il padre di Eluana, sul tema del diritto civile alla libera scelta. Lo spettacolo non propone risposte, non si sforza di convincere il pubblico con le armi retorica o del sentimentalismo, ma mette in scena con grazia una delle più belle storie d’amore mai raccontate e canta la forza dell’amore, senza nasconderne i paradossi.

 

ORFEO ED EURIDICE

"E se lei ritornasse?

E se lei si svegliasse un giorno?

E se un mattino aprisse gli occhi?

Lasciarla andare significa ucciderla?

O è lasciar andare la tua di speranza?

Lasciarla andare significa ucciderla?

O è il canto di amore più straziante?

Il gesto più puro, l’amore che si afferma nella perdita?

Orfeo è rauco. Euridice è sorda.”

 

«Orfeo con la sola forza del suo canto prova a strappare la sposa Euridice dal regno dei morti. La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l'accanimento terapeutico e l'eutanasia. Senza offrire risposte, lo spettacolo interroga lo spettatore sulla forza e la grandezza del sentimento d'amore».

César Brie

«A Campo Teatrale, Milano, ha debuttato in questi giorni un “Orfeo ed Euridice” firmato Cèsar Brie. L’ho visto ieri. Per me è uno degli spettacoli più belli degli ultimi anni. Lucido e profondissimo. Il mito del cantore e della sposa perduta nell’Ade viene usato dal regista argentino come pretesto per raccontare la storia delle tante Eluana e dei tanti Beppino Englaro.(...). È un dramma raccontato con una scenografia minimale, che pone in piena luce la delicatezza della regia e la piena consapevolezza dei protagonisti, come personaggi e come attori. Non c’è retorica, ma un misurato disegno dell’amore che incontra la morte. Non ci sono risposte. Questo spettacolo racconta delle promesse enormi che solo l’amore riesce a mantenere. E rilancia la domanda di un Paese più civile».

Alessio Baù – socialmilano.org

 

«In “Orfeo e Euridice” César Brie dirige due intensi interpreti, Giacomo Ferraù e Giulia Viana, (...) Tra scene che stigmatizzano ora con corrosiva ironia spietati comportamenti umani, ora con toccante drammaticità la sofferenza della vita quotidiana, si aprono così quadri surreali che tentano di rappresentare la dimensione sospesa in cui i protagonisti si muovono (…) questa assenza di enfasi e questa aderenza alla realtà rendono lo spettacolo particolarmente commovente. (...) merito infine di un'interpretazione lodevole da parte dei due attori, in grado di affrontare con bravura, realismo e sensibilità anche scene molto difficili. Particolarmente versatile soprattutto Giacomo Ferraù, che regala ora momenti di brillante umorismo, ora scene di vera partecipazione emotiva, dimostrandosi capace di caratterizzare personaggi diversi con realismo e naturalezza. Uno spettacolo, quindi, caldamente consigliato a chi voglia partecipare ad un dibattito estremamente importante e delicato e a chi a teatro ama emozionarsi».

Felice Carlo Ferrara – Krapp’s Last Post (klpteatro.it)

 

«Bravissimi gli attori: Giulia Viana quanto mai convincente, specie nella parte della lunghissima permanenza nello stato vegetativo, e Giacomo Ferraù generoso e commovente nel fornire le spoglie mortali alla personificazione della dedizione d’amore. In filigrana, la regia. Intanto una scenografia essenziale(...) Ed è un florilegio d’immagini delicate e pittoriche, (...) musiche che strizzano l’occhio alla cetra del mitico Orfeo, luci dirette e senza equivoci, cromia elementare dei costumi».

Fattiditeatro.it

Costi

Ingresso € 15 (ridotto € 13,50 e € 12)


organizzazione: Associazione culturale Aria - Comune di Pergine Valsugana