Paesaggio trentino trasformato
Paolo Calzà
Piero Cavagna
Giulio Malfer
Floriano Menapace
Matteo Rensi
Paolo Sandri
Gianni Zotta
Il motivo di questa mostra
Cinquantanni fa si chiamava territorio, era lo spazio astratto della pianificazione socio-economica. Quando ci si accorse che non poteva sostenere qualsiasi attività, si cominciò a parlare di ambiente. Infine, dopo che la dispersione urbana ha cancellato lordinato assetto in cui città, campagna e natura si erano composte nei secoli, si è riscoperto il paesaggio.
Siamo passati velocemente da un paesaggio coerente a un paesaggio troppo spesso informe, illeggibile, inguardabile. Il prodotto di unurbanistica cieca ed episodica, di unedilizia incolta e autoreferenziale. La ricomposizione paesaggistica che ci attende è immane. Cominciamo almeno con larrestare lerosione del paesaggio e fermiamoci un attimo a riflettere, a ripensare davanti a queste quarantanove immagini.
Sette immagini per sette fotografi
Questa mostra è il frutto della collaborazione di sette fotografi trentini cui è stata lasciata piena libertà nella scelta dei soggetti. Non è un catalogo esaustivo e nemmeno unantologia ragionata. Queste immagini offrono punti di vista insoliti, propongono luoghi e temi esemplari, ci inducono a meditare su quanto abbiamo fatto, a interrogarci su cosa si dovrebbe fare.
Ne esce un panorama frammentario che reclama maggior cura del paesaggio in ogni sua componente, maggiore attenzione alle relazioni tra insediamenti, infrastrutture, terreni agricoli, ambiti naturali. Cure e attenzioni che competono a ciascuno di noi: i fotografi hanno dato il loro contributo, si spera sia desempio.
organizzazione: Italia Nostra sezione trentina