Premio di fotografia contemporanea Federico Vender

Mostra

Mostra di fotografia contemporanea per la terza edizione del Premio Federico Vender. Il premio, bandito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Arco, vuole ricordare la figura del grande fotografo che - dopo una carriera internazionale - ritornò nella sua terra e donò gran parte del suo archivio. Opere di Igor Savchenko, Christian Rothmann, Daniel Blaufuks, Adela Picón, Katia Michelotti, Katharina, Adidal Abou-Chamat selezionati da Fulvio de Pellegrin in collaborazione con Heidi Lichtenberger, sotto il titolo "Identità al di là dell`Identità".

Igor Savchenko riscopre e sottolinea il peso reale delle immagini fotografiche della memoria appartenente non ad un singolo individuo ma a tutto un periodo di pensiero: leggendo i titoli e le serie delle sue opere è chiaramente presente la traccia profonda che le unisce.
Christian Rothmann è un viaggiatore libero, viaggia con se stesso e con le presenze altrui, un viaggiatore egoncentrico ma allo stesso momento molto, molto altruista, fotografa se stesso in una fotografia di diretta spontaneità preceduta dal dialogo con la stessa scenografia umana.
Daniel Blaufuks nelle pagine del suo diario a San Pietroburgo raccoglie gli elementi del viaggio stesso e della memoria collettiva, egli è alla ricerca quasi di una propria origine; sono queste sensazioni di incontri e di particolari a prima vista senza importanza, di ritagli di giornali, di biglietti di viaggio, di francobolli commemorativi, istantanee che lo hanno preceduto visivamente nella trascorsa e recente storia Russa e che ora egli stesso vive.
Adela Picón reeinventa con le sue proiezioni floreali un desiderio di apparire, di presentarsi in momento di sogno da parte delle persone che incontra durante la sua azione fotografica, un set di ripresa e la possibilità di vestirsi di natura, certo una natura floreale che appartiene alla Svizzera. Infatti queste immagini proiettate sui corpi sono una raccolta di diapositive donate da una signora vicino a Berna, una raccolta della flora elvetica. La ricerca di Adela è molto profonda, per intenderla a pieno bisogna anche conoscere le identità che la circondano, la sua Svizzera sociale e politica, non smarritevi nel pensare si tratti di sola e pura estetica.
Katia Michelotti, dalle sinuose gestualità e l'intenso colore nelle sue tele di pittrice, ci offre qui nella ripresa fotografica sospesi respiri meditativi; inanzi ad una sua luce oppure in una sua oscurità non bisogna fuggire, è necessario contemplare il visibile e l'immaginabile.
Le opere di Katharina Sugar sono tra fotografia e installazione. Le sue immagini istantanee appaiono in perimetri precisi di scatole, esse trattengono e contengono una situazione umana di leggerezza proiettata al bello come assoluto come simbolo di raggiungimento di una sicurezza dell'esistere ma che infine è parte di un sogno e di una nebulosa di celluloide pubblicitaria.
Adidal Abou-Chamat visualizza in una sequenza di nove immagini la propria infanzia, i ricordi teneri e marcati della propria relazione con i genitori, le culture di provenienza, i luoghi ed il ripetersi di questa situazione in altre similari; tutto questo è un vissuto personale ma riscontrabile anche in altre "diversità umane" intese per alcuni erroneamente e negativamente solo come tali.


organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura