Presentazione del libro: Il castello di Arco

Convegno

Pagine del Garda

Doppio appuntamento di eccezione il 12 novembre: nell’anteprima della rassegna “Pagine del Garda” (12-26 novembre) si terrà presentazione del libro: “Il castello di Arco”, edito dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici della Provincia Autonoma di Trento, e l’apertura della mostra dedicata alla rocca arcense curata da Romano Turrini e Giancarla Tognoni.

Alla presentazione del volume interverranno:
Margherita Cogo, vicepresidente e assessore provinciale alla cultura;
Renato Veronesi, Sindaco di Arco;
Ruggero Morandi, assessore alla cultura.

Relatori:
Romano Turrini, “La Famiglia d’Arco fra Venezia e il Principato Vescovile di Trento”
Alessandro Rovetta, Università del Sacro Cuore di Milano, “Il ciclo di giochi e cavalleria del castello di Arco”.

Si intitola semplicemente “Il castello di Arco”, il nuovo volume, dedicato all’arch. Pontalti, edito dalla Provincia e curato da Umberto Raffaelli con contributi, tra gli altri, di Romano Turrini, Francesca De Gramatica, Flavio Pontalti, e realizzato in numerosi anni di lavoro scientifico. Nel libro si ripercorrono storia e iconografia del castello di Arco (una delle più famose rappresentazioni della rocca arcense si deve al pittore Albrecht Dürer nel 1495), i lavori di restauro curati dalla Provincia e tuttora in corso, gli affreschi e i documenti del castello.
Reperti archeologici testimoniano presenze sulla rocca di Arco molto più antiche dell’epoca medievale; il nome stesso di Arco deriva probabilmente da “arx” che significa fortezza. È certo comunque che dall’anno Mille il castello esisteva già. Nel 1196 Federico d’Arco dichiarò che il castello era bene allodiale degli abitanti della Pieve di Arco e, più tardi, la famiglia dei conti d’Arco ne divenne unica proprietaria. Alla fine del XV, come si nota nel dipinto del Dürer, il castello era un piccolo villaggio fortificato, uno dei più grandi in Trentino. Nel 1579 l’arciduca del Tirolo, Ferdinando II, fece occupare il castello di Arco e quello di Penede ma già nel 1614 il castello tornò sotto l’orbita dei conti d’Arco. L’inizio del Settecento segna il declino della rocca che si conclude con il bombardamento del generale francese Vendôme che distrusse molti castelli della zona. I conti d’Arco intanto si erano divisi in diversi rami e il castello, seppur in rovina, era rimasto di proprietà, in parti uguali, del ramo di Baviera e del ramo di Mantova.
Nel 1927 la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, acquistò la parte di castello dai conti di Baviera e ne divenne unica proprietaria fino al 1982, quando il Comune di Arco sotto l’Amministrazione Selenio Ioppi, decise di acquistare il maniero e altri beni conservati dalla Fondazione d’Arco di Mantova. L’intenzione era quella di procedere ad un restauro finalizzato alla messa in sicurezza del bene, tutelato assieme al caratteristico oliveto, e alla sua fruibilità da parte del pubblico. Nel 1986 la Soprintendenza per i Beni architettonici si attivò con una prima campagna di studi e di opere provvisorie; dopo una fase di conservazione e consolidamento statico e superficiale iniziò una campagna di scavi e recuperi di interi ambienti con rimessa in luce di pavimenti originaria. Tra i ritrovamenti più eccezionali la stanza degli affreschi, rimasta interrata per alcuni secoli, sulle cui pareti vi sono alcuni affreschi risalenti al XIV-XV secolo con scene di tema profano che raffigurano i giochi (scacchi, dama) e scene cavalleresche, che costituiscono un unicum prezioso nel panorama trentino.


organizzazione: Comune di Arco Ufficio Attività Culturali - P.A.T. Soprintendenza per i Beni Architettonici