Rehema Chachage

Julien Creuzet – mon corps carcasse / se casse, casse, casse (…)

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In un sapiente connubio di immagini e movimento, questo video fa vibrare l’Auditorium attraverso un dinamico e ipotonico medley di ritmi Afro-pop.

Il video dal titolo “Mon corps carcasse (…)” è una collisione di suoni spezzettati e manipolati, sovrapposti a immagini d’archivio, oggetti animati in 3D e simboli. Ne emerge un vocabolario penetrante, carico di narrazioni dense che scaturiscono direttamente da una riflessione critica sull’inquinamento del suolo causato dall’uso massiccio del pesticida noto come clordecone.

Estremamente tossico e cancerogeno, il clordecone è stato ampiamente utilizzato dal 1972 al 1993 in Martinica e Guadalupa da importanti industrie francesi e americane nella coltivazione di banane, nonostante durante lo stesso periodo il suo impiego fosse severamente vietato nella Francia continentale.

Lo scandalo ha causato una catastrofe ambientale che ha contaminato fiumi, piante, animali e terreni, causando gravi problemi di salute alle popolazioni locali. Il video mescola e sovrappone la bandiera francese, alberi di banane che pulsano ritmicamente nella foresta tropicale, onde di monete d’oro, globuli rossi, organi e pillole, corpi pixelati che danzano osservati attraverso un filtro rosso sangue. Le immagini si alternano tra sequenze con un’estetica che richiama i videogiochi e i videoclip degli anni ‘90, mentre il loro susseguirsi sfida qualsiasi classificazione narrativa lineare.

È un lavoro tanto poetico quanto oggettivo, che rivela un legame inscindibile tra l’avvelenamento coloniale sia dei corpi che dei territori.

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Julien Creuzet 

è un artista di origine franco-caraibica, nato nel 1986, che vive e lavora a Montreuil. Artista visivo e poeta, intreccia attivamente queste due pratiche attraverso assemblaggi di scultura, installazione e intervento testuale che spesso affrontano la sua esperienza diasporica. Ispirato dalle riflessioni poetiche e filosofiche di Aimé Césaire ed Édouard Glissant sulla creolizzazione e la migrazione, il lavoro di Creuzet si focalizza sulla problematica intersezione tra la storia della Martinica e gli eventi della modernità europea. Julien rappresenterà la Francia alla 60ª Biennale di Venezia nel 2024 e le sue opere sono attualmente esposte in una mostra personale al Magasin CNAC di Grenoble (FR). Il lavoro di Julien Creuzet è stato esposto a LUMA, Arles & Zurigo (FR & CH); Camden Art Center, Londra (UK); Centre Pompidou, Parigi (FR); Palais De Tokyo, Parigi (FR); CAN Centre d’Art Neuchâtel, Neuchâtel (CH); Fondation d’Entreprise Ricard, Parigi (FR); Bétonsalon, Parigi (FR) e presso altre istituzioni.
Ha partecipato a numerose mostre collettive istituzionali come Performa Biennial 2023 (US); 35ª Biennale di São Paulo (BR); 12ª Biennale di Liverpool (UK); Museum of Contemporary Art Chicago (US); Musée Tinguely, Basilea (CH); National Gallery of Prague (CZ); Wesleyan University Center for the Arts, Middletown (US); Manifesta 13, Marsiglia (FR); Musée d’Art Moderne de Paris (FR); Biennale di Kampala (UG); Biennale di Gwangju (KR). Le sue opere sono parte di prestigiose collezioni che includono, tra le altre, Centre Pompidou (FR); CNAP (FR); MMK Museum (DE); Fondation Villa Datris (FR); Fondation d’Entreprise Galeries Lafayette (FR); Fonds d’Art Contemporain, Parigi (FR); FRAC (Bourgogne, Champagne-Ardenne, Grand Large, Ile-de-France, Méca, Pays de la Loire, FR); Carré d’Art-Musée d’Art Contemporain (FR); Kadist Foundation (US). Creuzet è stato insignito del Premio Etants Donnés 2022, del BMW Art Journey Award 2021, del Camden Arts Centre Emerging Artist Prize di Frieze nel 2019 e nominato nel 2021 per il Premio Marcel Duchamp.

Costi

Gratuito

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