Remo Wolf

Mostra

Entrando nell’atélier di Remo Wolf ci si trova immediatamente immersi nella bottega "antica" di un sapiente e attento artigiano: così, infatti, l'artista spesso definisce il proprio mestiere. Dalla sua "fucina" escono numerose le opere e soprattutto si sperimentano le tecniche più diverse: dagli oli agli acquarelli, dai disegni alle opere incisorie. Remo Wolf, spirito indomito e un pò piegato dagli anni, conserva un aspetto apparentemente burbero che nasconde una profonda capacità di cogliere l'essenziale nelle piccole cose quotidiane. La lettura intimista e ironica dell'ambiente alpino spesso si muove nella sua ricerca verso esiti inattesi, resi evidenti dall'inserimento di figure o di nature morte dal profondo significato allegorico.
Le incisioni e gli oli, rigorosamente selezionati per la mostra per un periodo che va dagli anni Trenta agli anni Sessanta, coniugano la naturale bellezza del paesaggio montano e le asperità delle rocce alla presenze di figure che compaiono a rendere viva l'immagine. Il disegno e il colore trasformano gli oggetti e i profili del mondo comune.

Remo Wolf nasce a Trento il 29 febbraio del 1912. Durante la Prima Guerra Mondiale con la madre e il fratello maggiore è profugo in Italia, mentre il padre è internato in Austria. Tra il 1918 e il 1927 frequenta, a Trento, la Scuola Tecnico- Industriale sotto la guida degli insegnanti Camillo Bernardi e l’architetto Martinuzzi. Nel 1928 è a Parma all’Istituto d’Arte e, due anni dopo, ottiene il diploma di Maestro d’Arte con Menzione Onorevole. Nel 1929 a Firenze, visitando una mostra di Bruno da Osimo si accosta alla sperimentazione xilografica. Nel 1930 a Roma, supera gli esami per l’abilitazione all’insegnamento di “disegno e storia dell’arte”. Inizia l’attività di insegnante nelle scuole medie a Bolzano e a Merano. Nel 1939 è richiamato alle armi.
Trascorre il periodo bellico prima sul fronte francese, poi in Africa settentrionale. Il 4 novembre 1942 alla fine della battaglia di El Alamein viene fatto prigioniero. Trascorre un lungo periodo nei campi di prigionia inglesi dell’Egitto. Decorato al valore militare, ritorna in patria nell’aprile del 1946, portando con sé gran parte dei lavori eseguiti durante il periodo di reclusione. Nel 1949 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, seguendo la sezione di pittura con Guido Cadorin. Qui conosce gli incisori Giuliani, Tramontin, Marangoni, Dinon, e lo storico dell’arte De Logu. Qualche anno più tardi, è il 1952, è tra i fondatori - insieme agli incisori sopra citati - della Associazione Incisori Veneti: parteciperà ad oltre 120 mostre organizzate dall’associazione. Lo stesso anno inizia la propria attività presso il Centro Culturale Fratelli Bronzetti, per il quale allestirà più di cento mostre, curando personalmente la pubblicazione dei relativi cataloghi. Con questa attività Wolf riesce a favorire l’incontro di artisti italiani e stranieri. Tra il 1962 e il 1976 ottiene la cattedra di Storia dell’Arte e Disegno presso il Liceo Scientifico G. Galilei di Trento. Una volta in pensione si dedica, finalmente a tempo pieno, all’incisione e alla pittura, dando origine ad una quantità sorprendente di lavori. Insignito delle più varie onorificenze (Membro dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dell’Accademia degli Agiati a Rovereto e Dell’Accademia del Buonconsiglio a Trento), trascorre questi anni lavorando alacremente a nuovi cicli di opere, o ad ex libris o ad incisioni singole, opere che sovente gli vengono commissionate. Notevole è la sua partecipazione ad esposizioni collettive di risonanza nazionale ed internazionale.


organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura - Comune di Nago Assessorato alla Cultura Forte