Rivers of Ice: vanishing glaciers of the Himalaya
59° TrentoFilmFestival
Eventi, incontri, mostre
In anteprima europea la mostra-denuncia del drammatico ritiro dei ghiacciai sul tetto del mondo del fotografo, cineasta e alpinista americano David Breashears. Dopo la prima a New York di questestate, le gigantografie che mettono a confronto lo stato attuale dei ghiacciai con i dagherrotipi dei pionieri della fotografia di montagna, approderanno al 59esimo TrentoFilmfestival.
La neve ed il giaccio incastonati nella magnifica cornice dell'arco himalayano sono la fonte inesauribile di tutti i grandi fiumi asiatici: dall'Indo, principale fiume pakistano, fino ai sacri corsi quali il Gange e il Brahmaputra. Riempiono i fiumi dell'Indocina, Mekong e Irrawaddy, o lo Yangze che attraversa tutta la Repubblica Popolare Cinese fino a Shanghai. Una risorsa importante per le civiltà e le masse che popolano le vallate, miliardi di persone il cui equilibrio è ormai minacciato dallinarrestabile ritiro di questi ghiacciai, agevolato dall'aumento delle temperature globali, che mette a rischio la continuità della fornitura d'acqua ed è la causa di devastanti esondazioni. Una condizione che emerge drammaticamente dal raffronto tra fotografie storiche e quelle di oggi. Il bianco-nero dei dagherrotipi di pionieri della fotografia di montagna come Vittorio Sella, George L. Mallory e Edward O. Wheeler, e le contemporanee descrizioni dei medesimi luoghi sottolineano l'esasperata rincorsa alla modernità e le conseguenze dei cambiamenti climatici.
A proporlo è la mostra fotografica Rivers of Ice: vanishing glaciers of Himalaya del regista, fotografo e alpinista americano David Breashears, fondatore di GlacierWorks, la cui missione è quella di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti dei cambiamenti climatici nell'Himalaya e di aiutare a una migliore comprensione delle sue conseguenze. Primo americano a raggiungere due volte la vetta dellEverest (vi è salito ben otto volte), Breashears nel corso degli ultimi quattro anni ha compiuto otto spedizioni di ricerca fotografica sulle montagne più alte del mondo - Everest, K2, Kangchenjunga, e Cho Oyu - per riprendere immagini corrispondenti ai primi storici documenti fotografici scattati in quelle stesse aree circa un secolo fa.
Il confronto tra le gigantografie di David Breashears con quelle passate rivela in modo inequivocabile il ritiro dei ghiacciai nel corso dei decenni, restituendo un'immagine tangibile degli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai in tutta la vasta area della regione himalayana.
Un accostamento reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Sella che, a Biella, custodisce l'enorme archivio delle immagini raccolte nella corso della vita dal maestro di molte generazioni di alpinisti-fotografi e dalla Royal Geographical Society di Londra. Le fotografie di David Breashears, ospitate nellestate 2010 allAsian Society a New York, vengono ora riproposte in un nuovo e inedito allestimento a Trento in occasione del 59° TrentoFilmfestival presso il Museo Tridentino di Scienze naturali.
L'occhio del visitatore viene colpito dalla battaglia che intercorre nel raffronto delle immagini, assistendo al trionfo della modernità e la sconfitta del ghiacciaio che si ritira inesorabilmente lasciando solo gli spogli corpi dello scontro. Il piacere dell'ignoto, dell'inesplorato che spingeva Vittorio Sella verso nuove esplorazioni e documentazioni, rimane quale aulico ricordo sopraffatto dalle lacerazioni documentate da David Breashears.
a cura di David Breashears, in collaborazione con Fondazione Sella e Royal Geographical Society, con il supporto del Museo Tridentino di Scienze Naturali