Ronin
Terzo concerto della rassegna di musica indipendente «Day Off»
Sanbàpolis Off
La data di nascita dei Ronin si può far risalire al luglio del 1999, ma solo nel 2003 vede la luce il loro primo EP. Il secondo album "Lemming" esce nel 2007 e alcuni brani entrano tra le musiche di fiction e programmi televisivi. Con l''uscita di Fenice nel 2012 la formazione subisce un cambiamento ed oggi, oltre a Bruno Dorella, comprende Chet Martino, Nicola Ratti e Paolo Mongardi.
È in calendario per lunedì prossimo, 26 gennaio,al Teatro Sanbàpolis di Trento il terzo concerto della rassegna di musica indipendente «Day Off», promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con l’Opera Universitaria e Sanbaradio e affidata alla programmazione di “Lilium Produzioni”.
Sul palcoscenico Ronin, un gruppo musicale la cui data di nascita si può far risalire al luglio del 1999 quando Bruno Dorella, allora batterista dei Wolfango, sognava di formare un gruppo che unisse il western di Morricone, l'isolazionismo chitarristico e certo folk mediterraneo e balcanico.
Successe che una sera, mentre Dorella stava per esibirsi in un festival a Pesaro, una tempesta arrivò a impedirne lo svolgimento. Gli unici a suonare furono dei musicisti ungheresi che si trasferirono sotto il tendone delle birre e intrattennero tutti suonando musica balcanica in acustico per un paio d'ore. Folgorato dall'esperienza, Dorella decise di far partire il progetto.
Passò del tempo prima che nel 2003 vedesse la luce il primo EP, semplicemente intitolato Ronin, ma era iniziata nel frattempo un'intensa attività concertistica in Italia e in Europa. Nel 2004 arrivò il contratto con Ghost Records che pubblicò il primo album (ancora omonimo) al quale seguì nel 2007 Lemming, che fu subito decretato disco del mese sulle riviste specializzate Rumore e Blow Up. Alcuni brani di questo album sono entrati nella colonna sonora del film Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi, di cui i Ronin hanno firmato anche la colonna sonora originale. Altri brani di Lemming sono entrati a far parte delle colonne sonore di documentari, fiction e programmi televisivi.
Nel 2009 è uscito il terzo album, L’ultimo Re, che ha avuto un riscontro a livello europeo e ha permesso al gruppo di affrontare nuovamente i palchi italiani ed esteri. Sono arrivati poi Fenice nel 2012 e, nel novembre scorso, Adagio Furioso, il quinto album della band, che vede al fianco di Bruno Dorella (chitarra) Diego Pasini al basso, Matteo Sideri alla batteria e Cristian Naldi alla chitarra. Una formazione giovane ma già potentissima, nell'attitudine come nella tecnica musicale. Un titolo, Adagio Furioso, più che mai rappresentativo ed evocativo nell'unire i sentimenti contrastanti che da sempre costituiscono l'anima di Dorella e dei Ronin, la tradizione classica e melodica con l'urgenza espressiva del punk, le carezze con le sferzate.
I RONIN hanno definito questo loro ultimo disco, i cui brani saranno in scaletta nel concerto in programma a Trento, «dolcemente macabro, eroicamente perdente, epicamente morbido». Esattamente come loro, che nonostante gli anni e gli avvicendamenti mantengono un'identità granitica e uno stile multiforme ma sempre riconoscibile, che si sviluppa come i movimenti della musica classica, ma che strizza l'occhio alla Londra del 1975.
La rassegna di musica indipendente «Day Off» prevede per ciascuna serata un'introduzione del giornalista Luca Barachetti che intervista, prima dell'esibizione, l’artista in cartellone, chiamando anche il pubblico ad essere protagonista con le proprie domande.
L'appuntamento con i Ronin è fissato per lunedì 26 gennaio alle 21,30 al Teatro Sanbàpolis. Il costo del biglietto d'ingresso è di 5 euro.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara