Silvio Clerico

Mostra

Doppia sede espositiva per un importante evento di arte e cultura dell’estate 2005. Gli assessorati alla Cultura dei comuni di Arco e Nago-Torbole propongono un doppio percorso espositivo dedicato a Silvio Clerico, artista arcense (Arco, 12 febbraio 1894) emigrato in Francia e morto nei dintorni di Parigi nel 1969.
Silvio Clerico è artista molto fine e interessante, attivo nei primi anni del Novecento, si colloca nella cerchia degli artisti trentini: amico di Gustavo Borzaga, conobbe anche altri artisti dell’ambiente locale e certo respirò il clima di cambiamento culturale degli anni immediatamente precedenti e successivi alla Prima Guerra mondiale. Ebbe una formazione perlopiù italiana, in particolare milanese; si iscrisse prima all’Accademia di Belle Arti (1912/20), poi alla Scuola superiore di Arte applicata del Castello Sforzesco e infine, nel 1920, all’Accademia di Brera, dove rimase fino al 1923. Per due anni fu poi a Firenze e poi, dal 1927, si trasferì a Parigi, dove rimase per tutta la sua vita. Il legame con la terra di Arco rimase comunque profondo e tornò spesso nell’Alto Garda; qui dipinse e lasciò innumerevoli ricordi, alcuni testimoniati dalla scrittrice Giovanna Borzaga, nipote dell’amico Gustavo, con le seguenti parole: “Ogni volta che Silvio Clerico veniva da Parigi si fermava un paio d’ore a Trento, in casa nostra. Vi entrava come spinto da una folata di vento, occhi ardenti e mosse scattanti, e subito l’orologio girava vorticosamente all’indietro riportando fra noi un modo quasi dimenticato… Fra poco, forse fra poche ore, appena giunto ad Arco, avrebbe ripreso tavolozza e pennelli. E già sentiva il richiamo di quella sua terra così dolce circondata dagli oliveti.”
Di lui ha scritto anche Riccardo Maroni, nella Collana degli Artisti Trentini, descrivendo la sua opera unitamente a quella di Gustavo Borzaga.

La mostra che si tiene ora ad omaggio della lunga attività dell’artista, raccoglie oltre cento opere che abbracciano l’intero arco della vita artistica del pittore (1914/1963 ca.) e che costituiscono una antologia delle sue opere più interessanti. Si tratta di quadri provenienti da collezioni sia pubbliche che private: ritratti di famiglia, disegni, oli che raffigurano luminosi paesaggi arcensi o scorci parigini, interessanti studi di decorazioni di inizio Novecento.
Il percorso è articolato su due sedi diverse; ad Arco viene proposta presso le sale dell’Atelier Segantini, dove si sono tenute anche le altre opere dedicate ai maestri trentini del primo Novecento (fra cui Gustavo Borzaga, ma anche Oddone Tomasi, Luigi Bonazza, Luigi Ratini, Camillo Rasmo). A Nago, vengono messe a disposizione per questa mostra le suggestive sale del Forte Alto, che accolgono una parte importante dei lavori disponibili.
Le due mostre saranno articolate in modo da essere autonome e da raccogliere entrambe una collezione significativa di quadri e disegni, in modo che l’opera sarà rappresentata compiutamente in ciascuna delle due sedi; la suddivisione dei lavori avrà luogo per temi, per cui i ricordi della famiglia, ritratti e disegni accademici, i paesaggi arcensi saranno raccolti presso l’Atelier Segantini, in una riflessione sull’identità e la rappresentazione dei luoghi. A Nago altri ritratti e i paesaggi della vita in Francia, la decorazione e la natura morta. L’esposizione è corredata da un ampio catalogo, edito da Nicolodi di Rovereto.


organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura - Comune di Nago Assessorato alla Cultura Forte