Un secolo di automobili e strade in un volume
Giovedì 11 settembre alle ore 11.00 presso la Sala di Rappresentanza di Palazzo Geremia a Trento verrà presentato il volume 1925-2025. Il diario. Pillole di storia nei primi 100 anni dell’Automobile Club Trento curato dal ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino Davide Leveghi, in occasione del centenario dell’Automobile Club Trento.
Il centenario dell’Automobile Club Trento è stata l’occasione per promuovere una ricerca all’interno della Fondazione Museo storico del Trentino in grado di inserire la vicenda della sezione trentina del Club degli automobilisti italiani nella più vasta cornice della motorizzazione e dello sviluppo della viabilità in Trentino. Si tratta di un tema di grande rilievo per la storia del nostro territorio: la diffusione dell’automobile ha infatti trainato la crescita economica italiana, accorciando le distanze fisiche e strappando i territori periferici dalla loro marginalità; per questo rappresenta un indicatore significativo delle trasformazioni sociali, economiche e culturali che interessano anche la provincia di Trento.
In questo secolo che ci separa dalla fondazione del sodalizio degli automobilisti trentini, si consuma una storia che ha visto il Trentino passare dall’essere terra povera, contadina e di emigrazione a divenire territorio attrattivo e benestante. La motorizzazione, e di conseguenza lo sviluppo del sistema viabilistico, offrono una prospettiva su questa epocale trasformazione. Costruire strade agevoli e sicure è infatti stato necessario, sin dalla fine del XIX secolo, per permettere lo sviluppo del settore turistico, un tempo lusso per pochi e gradualmente diventato un fenomeno di massa. Venute meno le finalità militari, le strade sono servite soprattutto a connettere i territori e a strapparli dal loro isolamento. L’esempio più eclatante è sicuramente quello dell’Autostrada del Brennero, infrastruttura centrale nella crescita e nella storia del territorio per le sue ricadute economiche, paesaggistiche, ambientali. Meno celebrate, ma altrettanto importanti, sono le strade che mettono in comunicazione le valli più popolose come i luoghi più reconditi. Decisivo, in questo caso, è il ruolo dell’autonomia, con il passaggio nel 1998 della gestione della viabilità da ANAS alla Provincia di Trento. Ciò ha portato, nel 2024, a una rete stradale di circa 2450 chilometri suddivisi in 875 di strade statali e 1575 di provinciali, con 1160 ponti, 9 passi alpini al di sopra dei 1000 metri e 10 al di sopra dei 1500.
Questa straordinaria evoluzione, in cui ACI Trento ha svolto un ruolo fondamentale nell’offrire servizi a Soci e cittadinanza intera, è raccontata da Un secolo di automobili e strade: viabilità e motorizzazione in Trentino, ricerca al centro della pubblicazione 1925-2025. Il diario. Pillole di storia nei primi 100 anni dell’Automobile Club Trento. Curata dal ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino Davide Leveghi, la storia dell’Automobile Club Trento è ricostruita in relazione alla diffusione delle automobili e della rete stradale a livello locale come nazionale. A corredare il racconto vi sono inoltre numerose fotografie d’archivio e approfondimenti vari. Gli scatti, provenienti da diversi fondi, colgono in essenza queste trasformazioni, così come lo svolgersi della vita dell’Automobile Club Trento. Gli approfondimenti, a cui hanno collaborato anche altre e altri ricercatori della Fondazione Museo storico del Trentino (Alessandro de Bertolini, Alberto Ianes, Elena Tonezzer, Sara Zanatta), comprendono invece affondi di contesto e sui personaggi e le iniziative che hanno animato il Club trentino.
“Mettere sotto la lente di ingrandimento il centenario dell’ACI Trento significa altresì ripercorrere la storia sociale, economica, infrastrutturale, ambientale e culturale del Trentino contemporaneo”, spiega il presidente della Fondazione Museo storico del Trentino Luigi Blanco. “Questo volume fornisce elementi di grande interesse per iniziare ad approfondire alcuni aspetti legati alla società, all’economia e al territorio. per tutte queste ragioni sono particolarmente lieto della fruttuosa collaborazione tra ACI Trento e Fondazione Museo storico del Trentino, collaborazione che mi auguro possa continuare ponendosi obiettivi sempre più ambiziosi”.