Verde brillante. Alla radice dell'intelligenza delle piante

Convegno

Neuroscience&Society

Speaker:
Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale - Direttore of the International laboratory of Plant Neurobiology, Università degli Studi di Firenze
Le piante si comportano in maniera curiosamente intelligente: combattono i predatori, ottimizzano le opportunità di accumulare il cibo... Ma possiamo davvero dire che le piante possiedono una forma propria di intelligenza? Lo studioso italiano di neurofisiologia vegetale Stefano Mancuso ci presenta delle prove davvero intriganti.

Dotate di cognizione, in grado di comunicare e con una vita sociale paragonabile a quella degli animali, le piante sono organismi complessi la cui capacità di risolvere problemi le pone a pieno titolo tra gli esseri intelligenti, nonostante la mancanza di cervello. La nostra relazione con il mondo vegetale, che costituisce il 99.5% della biomassa e sta alla base della catena alimentare, è di assoluta dipendenza eppure, nei suoi confronti, nutriamo ancora quel pregiudizio di origine aristotelica che lega la cognizione allo spostamento. Una visione antropocentrica da abbandonare, secondo uno dei padri della neurobiologia vegetale, il professor Stefano Mancuso dell'Università di Firenze, che lunedì 28 ottobre alle 18.00 sarà ospite del primo incontro della serie Neuroscience&Society organizzata dal Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, con la collaborazione del Museo Civico di Rovereto. L'incontro, dal titolo "Verde Brillante. Alla radice dell'intelligenza delle piante", si svolgerà nell'Aula Magna di Palazzo Istruzione in Corso Bettini 84 a Rovereto.
Mancuso tenterà di spiegare le ragioni di questo sistematico errore di prospettiva e illustrerà alcuni esempi di comunicazione sofisticata messa in atto dalle piante: esse non solo comunicano alle altre piante la presenza di un pericolo, ma lo fanno in modo diverso a seconda del grado di vicinanza genetica. Inoltre, la loro interazione con il mondo animale è così raffinata da poter essere considerata una manipolazione. Esse usano letteralmente gli animali, manipolandone il comportamento. E non ci sarebbero ragioni valide per credere che gli esseri umani sfuggano a questo tipo di azione, sostiene il professore. "Gli uomini e gli altri animali sono i vettori di cui si servono le piante per colonizzare il pianeta. A differenza degli animali, esse sono energeticamente autonome e per sopravvivere e prosperare devono essere predate. Tutte le droghe di cui l'uomo fa uso sono di origine vegetale. Perché le piante spendono energia per produrre così tante molte molecole chimiche con capacità neuroattive?" Scoprirlo potrà aiutarci non solo a comprendere come funziona la vita sulla terra, ma anche i meccanismi di funzionamento delle dipendenze da sostanze.

Stefano Mancuso è una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale. Professore associato presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Firenze e accademico ordinario dell'Accademia dei Georgofili, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale ed è membro fondatore della International Society for PlantSignaling&Behavior. Ha al suo attivo numerosi volumi e più di 250 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Nel 2012, invitandolo a Next, "La Repubblica" ha inserito il suo nome nella lista dei 30 italiani destinati a cambiarci la vita.

Entrata Libera.

Gli incontri sono organizzati dal Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e con la collaborazione del Museo Civico di Rovereto.