Wilhelm Sasnal. Anni di lotta

Mostra

Sarà il polacco Wilhelm Sasnal, artista vincitore nel 2006 del Premio Vincent Van Gogh allo Stedelijk Museum di Amsterdam, nonché personalità fra le più contese da gallerie, musei e collezionisti, il protagonista della prossima mostra alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento. L'esposizione, sua prima personale in un'istituzione pubblica italiana, comprenderà molte serie di dipinti e filmati. Fra le opere pittoriche, vero cuore della produzione dell'artista, spiccano le serie legate alle tematiche dell'ebraismo (Maus, Shoah), al paese natale (Mościce), ai fiumi che attraversano la Polonia, agli edifici religiosi (Chiese) alle fiabe (Andersen), alla sua passione per i gruppi musicali (Musica), accompagnate da una larga serie di ritratti. Partendo da spunti legati alla quotidianità ed ai mass media, Sasnal dà della realtà un'interpretazione personale e spesso privata, realizzando immagini espressive che rimangono impresse nella nostra memoria. La sua pittura ed i suoi film sono un libero e vario gioco di stili, modi di rappresentazione, tecniche e mezzi, sempre però fedeli alla base tradizionale, come l'olio su tela per la pittura e la cinepresa per i filmati. Dalle sue pitture emergono un forte senso della storia e della memoria personale, che nelle opere si intrecciano e si confondono. Il titolo della mostra, Anni di lotta, è ispirato ad un film di propaganda realizzato nel dopoguerra, avente come argomento le lotte partigiane. All'interno dell'esposizione la serie Maus affronta il tema dei campi di concentramento, mediati attraverso la fumettistica di Art Spiegelman, i cui personaggi vengono eliminati per dare rilievo ad uno sfondo di cancelli e reticolati. In Shoah, invece, ad essere rimossi sono i volti delle persone ritratte, che appaiono privati dei tratti somatici caratterizzanti. La vittima, o il carnefice, sono quindi spersonalizzati. I quadri della serie Mościce sono invece dipinti sulla base di alcune fotografie che ritraggono gli stabilimenti di azoto del quartiere omonimo della città polacca di Tarnów, svelando particolari sconosciuti della storia e dell'ambiente locale, della cittadina di provincia in cui l'artista tuttora vive ed opera e da cui trae continua ispirazione. Il riferimento al paesaggio polacco si trova anche in Bug, Oder, Vistola, una sequenza di dipinti sul tema della memoria, tanto personale quanto dell'intera società, il cui titolo riprende il nome dei tre principali fiumi della nazione, oppure in Chiese, in cui edifici religiosi rivoltati o ritratti in dettagli di primissimo piano accennano ad esperienze dell' infanzia legate ai luoghi di culto. Una serie di incidenti, i cui protagonisti sono persone in carne ed ossa suicidi o vittime di disgrazie, sono invece i soggetti di Metinides, pitture che traggono spunto da una sequenza di scatti realizzati dall'omonimo fotografo messicano, mentre Andersen riprende le fiabe dell'infanzia, paurose ed inquietanti. Alcuni dipinti sono dedicati alla Musica, fondamentale fonte di ispirazione per le opere dell'artista, da sempre appassionato di dischi e gruppi musicali, e numerosissimi sono infine i Ritratti, con la raffigurazione di personaggi, dai tratti sfumati, cancellati o spesso inesistenti, testimoni muti della storia.

Anni di lotta è realizzata in collaborazione con la Zachęta National Gallery di Varsavia con il supporto dell'Istituto Polacco di Roma. Per l'occasione viene realizzato un catalogo in italiano, inglese e polacco, con testi di Fabio Cavallucci e Andrzej Szczerski ed una intervista all'artista di Maria Brewinska, accompagnati da una vastissima selezione di immagini.


organizzazione: Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento