Zia Severina è in piedi
Al Teatro Portland si torna a parlare di mafia con la compagnia Babygang
La Bella Stagione al Portland
B a b y g a n g
Zia Severina è in piedi
testo e regia di Carolina De La Calle Casanova
con Valentina Scuderi
assistente alla regia Chiara Boscaro
scenografia e costumi Petra Trombini
In collaborazione con Libera
Nel quartiere Niguarda di Milano la ricordano Zia Severina, barricata nella sua casa popolare in balia di una cosca che voleva portagliela via. E una storia di lotta silenziosa compiuta con l'unico mezzo che aveva: l'ostinazione.
Nel quartiere Niguarda di Milano se la ricordano in tanti zia Severina, barricata fino all'ultimo nella sua casa popolare di quaranta metri quadrati in balia di una cosca che voleva portagliela via. E una storia di resistenza e di dignità, di lotta silenziosa alla mafia, compiuta con l'unico mezzo di cui è in possesso un'anziana donna: l'ostinazione. In scena una giornata come tante per zia Severina: un ragazzo, soprannominato Mongolfiera, giovane recluta della 'ndrangheta, si nasconde nella sua casa per intimidirla ed indurla ad andare via. Nella sua situazione ci sono tante altre famiglie nel quartiere e in tanti hanno già capitolato.
Zia Severina al posto della violenza sceglie di rapportarsi al suo carnefice, come una nonna, una madre, cercando di instaurare con lui una relazione fondata sul dialogo e la comprensione. La sua caparbietà e la sua costanza hanno dato l'esempio nel quartiere: dopo di lei tante altre donne e famiglie hanno iniziato a lottare.
Rassegna stampa:
Credo che quello che sta facendo questa compagnia teatrale abbia del rivoluzionario. A memoria non ricordo niente di simile. Portare spettacoli teatrali sulla mafia nelle zone, nelle vie, nei cortili, nei quartieri della mafia. Come hanno fatto a Niguarda, per esempio, dove Zia Severina ha vissuto per una vita intera. Hanno riportato Zia Severina - una delle poche persone che ha avuto il coraggio di denunciare e opporsi al racket delle case popolari - nelle sue strade, le stesse strade che non hanno smesso di essere presidiate dagli uomini delle cosche. A me sembra un gesto rivoluzionario, se paragonato anche ai discorsi di chi l'antimafia a volte la fa di professione e poi in periferia - dove le mafie abitano, comandano, propagano violenza e arroganza - si dimentica spesso di venire. - Giuseppe Catozzella [Il Festival dei beni confiscati, Milano, 2014]
Il ritmo parte piano con un'apparente pacatezza che man mano va in crescendo, sempre più incalzante e drammatico, fino al grido finale di chi non si arrenderà mai fino alla morte, la ribellione di una vittima che diventa eroina e simbolo. Un applauso a Valentina Scuderi che ha dato grande intensità al personaggio, interpretando il monologo che attrae l'attenzione e non la fa mai sfuggire. Uno spettacolo nato per le scuole con l'intento di far riflettere i ragazzi sui modi con cui la mafia recluta e stringe a sé i picciotti, legandoli di fatto per sempre alle logiche dell'onore e della vendetta. - Tiziana Viganò [Asse Sempione, 2014]
La stagione è resa possibile da un finanziamento della Fondazione Caritro e dalla Provincia di Trento. Dopo lo spettacolo sarà possibile incontrare gli artisti della compagnia, in maniera informale negli spazi del Teatro Portland, durante il consueto momento conviviale accompagnato dai vini della Cantina Vivallis.
Intero 12 €, Ridotto Newsletter e Carta in Cooperazione 10 €, Ridotto Studenti 8 €, Ridotto soci Portland 6 €.
organizzazione: Portland nuovi orizzonti teatrali