Levico incontra Helena Janeczeck

In dialogo con Simone Casalini, direttore quotidiano il T.

Cosa rimane del Novecento? Ci siamo davvero lasciati per sempre alle spalle i suoi sogni, le lotte, le ombre? È sul filo di queste domande che si muove la scrittura del premio Strega Helena Janeczek. Conosciamo le sorelle Zanetta, maestre arrivate nella Milano dei fermenti per l’Expo del 1906; troviamo il dottor K nella Merano del 1920, dove si respira una salubre aria di cura per i cagionevoli di salute, quindi a Venezia la figlia del grande poeta americano Ezra Pound, o ancora il giovane Albert O. Hirschmann, che ha raggiunto la sorella e il cognato a Trieste, città dallo spirito edonista, mercantile, dalla borghesia fieramente italiana. I quattro episodi sono racconti corali esemplari, “geograficamente concatenati l’uno all’altro, anche sul piano temporale: gli episodi si fanno da staffetta avvicinandosi alla catastrofe della Seconda guerra mondiale, tenendo viva una luce che noi dobbiamo conservare”.