Centro documentazione Stava
La Fondazione Stava 1985 si è posta il compito della "memoria attiva" per informare circa la genesi, le cause e le responsabilità del crollo e per promuovere momenti formativi su tematiche di educazione ambientale e responsabilità individuale e d’impresa.
Il 19 luglio 1985 una colata di fango dovuta al crollo delle discariche di miniera di Prestavèl travolse la Val di Stava uccidendo 268 persone e causando ingenti distruzioni materiali e ambientali.
La Fondazione Stava 1985 onlus si è posta il compito della "memoria attiva" per informare circa la genesi, le cause e le responsabilità del crollo e per promuovere momenti formativi su tematiche di educazione ambientale e responsabilità individuale e d’impresa.
Il Centro di documentazione, in località Stava, raggiungibile da Tesero in val di Fiemme sulla strada che porta a Pampeago, si avvale di un percorso didattico, di un breve film e di altri efficaci strumenti utili per comprendere come l'attività mineraria abbia portato alla costruzione dei due bacini di decantazione, le ragione del loro crollo, gli errori alla base del disastro.In questo ambito, il Sentiero della memoria è parte del sentiero naturalistico
La montagna delle scoperte, percorribile in un paio d'ore, attrezzato con punti informativi ed indicazioni di percorso. Raggiunge, tra l'altro, un punto panoramico, dal quale si può vedere l'area interessata dalla colata di fango, la galleria d'imbocco della miniera e il sito dove sorgevano i bacini di decantazione a Pozzole.
Il primo livello di formazione viene svolto presso il Centro di documentazione e sul Sentiero della memoria con l’accoglienza delle classi degli Istituti superiori per una giornata di approfondimento sul tema della tutela dell’ambiente e del concetto di responsabilità individuale e civile. L’attività è rivolta agli studenti ma anche a gruppi di professionisti, amministratori, operatori ambientali o semplici visitatori che vogliano approfondire tali tematiche.
Allo scopo di diffondere le conoscenze tecniche relative ai bacini di decantazione, anche quelli abbandonati, e rafforzare la consapevolezza negli addetti ai lavori la Fondazione promuove inoltre iniziative seminariali di formazione post-universitaria con la consulenza di docenti dell’Università di Trento, del Politecnico di Torino e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.Tutta la documentazione è in 3 lingue, italiano, inglese e tedesco.
Da segnalare il nuovo archivio online della Fondazione Stava che è accessibile da www.stava1985.it, ma è anche fruibile direttamente all’indirizzo http://multimedia.stava1985.it . Si tratta di un archivio che dispone a catalogo di oltre 1400 fotografie, oltre 600 documenti, quasi 200 file multimediali in gran parte digitalizzati.
a cura di Fondazione Stava 1985