Pubblicazione dell’inventario dell’archivio della Parrocchia di Revò

21/03/2019 Stefania Franzoi
Titolo
Pubblicazione dell’inventario dell’archivio della Parrocchia di Revò
Data della notizia
Giovedì, 21 Marzo 2019 ore 15:15
Descrizione breve
Nel mese di marzo 2019 è stato reso consultabile nel portale riservato al pubblico il nuovo strumento di ricerca "Parrocchia di Santo Stefano in Revò. Inventario dell’archivio storico (1493 - 2004)".
Corpo del testo

L’ordinamento e l’inventariazione dell’archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione dell’Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale e con la collaborazione dell’Archivio Diocesano Tridentino; la redazione dell’inventario, ultimata nell’ottobre 2018, è stata curata da Francesca Tecilla e Ornella Bolognese, socie della cooperativa Koinè di Trento.

Il complesso archivistico, custodito presso la canonica di Revò, è costituito da 111 registri, 4 volumi e 55 fascicoli (ivi comprese 3 pergamene), per un totale di 8 metri lineari.

Il documento più antico, risalente al 1493, è un urbario (cioè un elenco di beni, con indicazione delle relative rendite) della chiesa di Santo Stefano, redatto su pergamena a cura dei rappresentanti delle regole delle ville di Revò, Romallo e Cagnò, per ordine di Guglielmo da Castel Nanno, pievano di Revò, in forza di un ordine del principe vescovo di Trento, con lo scopo di rinnovare e aggiornare la situazione delle rendite della stessa chiesa. Il registro, compilato inizialmente dal notaio Antonio e proseguito fino al 1520 a opera di altri notai, rivela fra l’altro che le rendite della chiesa erano costituite inizialmente dagli affitti derivanti dalla locazione di bovini e dai proventi derivanti da censi su capitali, in seguito anche da affitti su fondi arativi lasciati alla chiesa con l’onere della celebrazione di messe legatarie. I giurati della chiesa, nominati dalla comunità, erano incaricati di riscuotere annualmente gli affitti.

L’archivio della parrocchia di Revò conserva, oltre alla documentazione riconducibile all’attività parrocchiale e agli enti ecclesiastici ad essa sottoposti (fra cui varie chiese site nei paesi della zona e alcune confraternite), anche documentazione riconducibile a numerose altre istituzioni presenti in Revò quali la Congregazione di carità, il Consiglio scolastico locale e la Scuola dell’infanzia; non manca infine documentazione prodotta da soggetti privati, come il sacerdote Giovanni Serra e la famiglia Corrà di Revò.

L'immagine si riferisce alla pergamena datata 1668 novembre 16, Revò, relativa a una costituzione di censo rogata dal notaio Giovanni Battista Martini da Peio (attuale segnatura D 5.1.1).

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