Centenario Battistiano

Cesare Battisti uomo di cultura nella molteplicità delle sue sfaccettature, tra mostre, convegni, incontri, eventi 

Mostre, convegni, incontri, eventi e altre iniziative sono in programma per il 2016 con l’obiettivo di restituire una visione poliedrica della figura di Battisti geografo, irredentista, politico. Uomo di cultura nella molteplicità delle sue sfaccettature.

E' stato presentato (9 maggio) il nutrito programma di iniziative dedicate al centenario della morte di Cesare Battisti, di Damiano Chiesa e Fabio Filzi, coordinato dal Comitato trentino per le Commemorazioni del Centenario della Grande Guerra, presieduto dall'assessore alla cultura Tiziano Mellarini, di cui fanno parte: il commissario del Governo per la Provincia di Trento, il presidente del Consiglio provinciale, il presidente del Consiglio delle Autonomie, un rappresentante del Comando Militare Esercito "Trentino - Alto Adige"​ e uno per il Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti.
Oltre all'assessore provinciale Mellarini, sono intervenuti: il vice prefetto del Commissariato del Governo Domenico Lione, il direttore del Museo Storico degli Alpini generale Stefano Basset con il comandante militare regionale generale Giuseppe Sardo-Infirri, il vice presidente del Consiglio provinciale Walter Viola, il presidente degli Alpini di Trento Maurizio Pinamonti, il presidente della Fondazione Museo storico del Trentino Giorgio Postal, gli assessori alla cultura del Comune di Trento Andrea Robol e del Comune di Rovereto Maurizio Tomazzoni, la direttrice del Castello del Buonconsiglio Laura Dal Prà, il dirigente del Servizio attività culturali Claudio Martinelli, il nipote di Cesare Battisti, Marco, nonché il provveditore e il presidente del Museo della Guerra di Rovereto, Camillo Zadra e Alberto Miorandi.

Mellarini esordisce portando l’attenzione sulle “tre figure dell’irredentismo trentino – Battisti, Chiesa, Filzi – che hanno compiuto una scelta volontaria e coraggiosa. Fanno parte della storia del Trentino – aggiunge - che ora viene ricordata e portata a conoscenza dei giovani. Forse per troppo tempo a queste figure non è stata attribuita una riconoscenza complessiva, sono state considerate dei ‘monumenti’, senza porre l’accento suo loro percorso”. Un’operazione quella del centenario battistiano che secondo “‘il principio dell’inclusione’”, percorso dalla storiografia sin dagli anni ottanta del Novecento, “intende ricostruire una memoria che non escluda anche i volontari trentini che combatterono con l’esercito italiano - conclude".                 

Viola sottolinea il valore dell’iniziativa che indaga “i poliedrici aspetti della vita di Battisti: geografo, politico, irredentista. Ci attardiamo sull’ultima parte della sua vita – nota - senza considerare quella precedente. Troppo spesso, attorno al nome di Battisti ci sono state divisioni, è necessario prendere in considerazione la portata storica della sua attività, che ha dato solidità di radici al Trentino. Che le iniziative per il centenario possano essere una modalità per riavvicinare alla nostra storia, per unificare il territorio e la nostra gente, anche nella prospettiva della Terza autonomia”.

Cuore dell’anno battistiano è la mostra "Tempi della storia, tempi dell'arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma", dal 12 luglio al Castello del Buonconsiglio, “ un appuntamento con la storia trentina al Castello non poteva mancare – spiega Dal Prà -. Ciò in virtù delle sue vicende di ex dimora vescovile, quindi sede del tribunale militare e, nella Fossa, delle esecuzioni capitali. Una pagina importante e drammatica da sviluppare. Mario Isnenghi parla di Battisti come ‘una delle personalità più citate ma meno conosciute del Novecento’ – aggiunge -. Diversi sono gli aspetti da vagliare e approfondire. Una sfida attorno alla quale si sono riuniti diverse istituzioni del territorio. Un titolo particolare quello della mostra - sottolinea - che estende l’orizzonte di analisi, perché Battisti non è solo quello che tutti ricordano nella fase finale e fatale della sua esistenza. Egli fu anche e soprattutto uomo di cultura che lavora e si forma in un contesto articolato, in un Trentino di forti simpatie italiane. La mostra percorrerà le tappe dell’esistenza di un uomo di cultura: geografo, editore, politico, esule, e infine volontario negli alpini. Una traiettoria esistenziale che la dice lunga sullo spessore di vita e il contributo di Battisti al Trentino".

Marco Battisti attinge invece alle memorie familiari per mettere in luce come l’iniziativa permetta “l’uscita dalla cristallizzazione di Battisti, andando oltre le celebrazioni retoriche e convenzionali per riportare le figure storiche di Battisti, Filzi, Chiesa, tra la popolazione. Un’operazione culturale che guardi a Battisti non più solo per la morte nella Fossa, ma nella grande capacità di animatore politico e culturale, e di prestigioso leader del socialismo trentino e europeo. Una vita spesa interamente come dovere verso la sua Terra, attraverso molteplici attività: da uomo organizzatore di cultura a fondatore del partito socialista nel Trentino, da scrittore a uomo di scienza. I suoi studi geografici sono anche di antropologia e sociologia. Con essi tentava, per la prima volta in Italia e forse in Europa, l’integrazione di varie scienze per ricostruire il volto di un paese - conclude".

Con riferimento al lavoro che vede impegnata la Fondazione museo storico del Trentino per la pubblicazione dell’opera omnia di Battisti, Postal ha parlato della costruzione di una grande operazione culturale prima che editoriale. Un impegno straordinariamente vasto, con difficoltà connesse con il fatto che gli scritti giornalistici spesso non sono firmati. 

di seguito le iniziative:

https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/Le-iniziative-per-il-centenario-Battistiano


10/05/2016

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