Concept store Expo Trento – Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla terra trentina

Riaperto il Palazzo delle Albere cui si accedeva percorrendo "un ampio e lungo spalleggio di densi alberi e grandi, a man destra de’ quali scorre mormorando un gentil alveo (Mariani, 1673)”.

La riapertura al pubblico di Palazzo delle Albere per il Concept store Expo Trento – Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla terra trentina (27 maggio) - l’iniziativa dedicata alla presentazione della filiera di produzione e trasformazione alimentare dei prodotti caratteristici del Trentino – ci dà la possibilità di offrire uno sguardo sulla riflessione proposta al primo piano dalla Fondazione museo storico del Trentino e dal Mart sul tema del paesaggio e del territorio coltivato.

“Abbiamo posto al centro la trasformazione dei paesaggi agricoli del Trentino – spiega Alessandro de Bertolini, ricercatore presso la Fondazione - un modo per restituire il mutamento avvenuto negli ultimi 150-200 anni nei paesaggi attraverso l'intervento dell’uomo finalizzato alla trasformazione dalla terra incolta alla terra coltivata. L’uomo ha piegato il territorio a proprio uso e consumo: il nostro è un tentativo di fotografarlo attraverso delle unità paesaggistiche che raccontano i tipi di coltivazione diversa. Da quelle scomparse, come gelso, tabacco, grano saraceno, a quelle presenti, legate a filiere ed economie trainanti, quali vigneto e meleto. Ogni pannello è corredato di un testo che introduce alla singola unità paesaggistica e di un filmato. L’intento è di leggere il cambiamento attraverso immagini e filmati d’epoca, montati con panoramiche realizzate negli anni 2000 con voli aerei sul Trentino”.

Alessandra Tiddia e Daniela Ferrari, curatrici del Mart, raccontano di aver proposto “un flash, una sorta di ‘testimonianza omeopatica’ degli artisti trentini che tra Ottocento e Novecento hanno riflettuto sul Trentino coltivato. Una scelta attraverso poche opere che indicano però un percorso. Da Luigi Bonazza nei primi anni del Novecento, a Umberto Moggioli, Fortunato Depero, Gino Pancheri. Quattro nomi che testimoniano il passaggio, la cronologia dell’arte trentina, modalità esecutive e stili che dalla pennellata puntinista postdivisionista di Bonazza transitano il tema della terra curata e coltivata dall’uomo attraverso il post impressionismo di Moggioli e Pancheri, o la visione futurista di Depero. Sullo sfondo una splendida vista della valle dell’Adige di Umberto Moggioli (1916), una restituzione molto dettagliata del patrimonio del nostro territorio eseguita per motivi cartografico-militari.

L’apertura ideale di questo percorso - proseguono le curatrici - è costituita dalla rappresentazione degli orti che circondavano Palazzo delle Albere così come documenta la pianta prospettica del 1588 di Franz Hogenberg che ci restituisce la visione originaria di questo sito e del suo nome. Vi si accedeva, infatti, percorrendo ‘un ampio e lungo spalleggio di densi alberi e grandi, a man destra de’ quali scorre mormorando un gentil alveo (Mariani, 1673)”.

Da non perdere la scultura di Luciano Zanoni Il melo innestato "una delle sue opere storiche e forse meno note - concludono le curatrici - perché presenta il sistema antico dell'innesto". 

Il Palazzo delle Albere riapre al pubblico per ospitare il Concept Store Expo Trento, luogo di presentazione dei prodotti caratteristici del territorio, animato da appuntamenti di assaggio e degustazione guidata insieme ai produttori locali, sommelier professionisti ed esperti di enogastronomia. Nell’adiacente parco del Palazzo, l’esposizione si completa di orti e coltivazioni tipiche dell’agricoltura di montagna.
Coltiviamo il gusto si sviluppa tra Trento e Rovereto - Palazzo delle Albere e MART - con due Concept Store Expo Trento e Expo Rovereto, due mostre, laboratori ed eventi per raccontare l’eccellenza e la tipicità dei prodotti trentini. 

redazione

27/05/2015

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