Luigi de Campi: la vita e l’opera in un libro edito dalla Soprintendenza

Al S.A.S.S. giovedì 14 marzo alle ore 17.30 il prof. Fabrizio Rasera presenta il volume degli Atti della giornata di studi tenutasi a Cles nel 2017

In occasione del centenario della morte di Luigi de Campi (Cles 1846 - Losanna 1917), la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, d’intesa con il Comune di Cles, organizzò nell’ottobre del 2017 una giornata di studi volta a ricordarne la figura. Le relazioni scaturite da quell’incontro, frutto dell’accurato lavoro di ricerca di dieci studiosi di diversa formazione e vocazione, sono state raccolte in un volume edito lo scorso dicembre dalla Soprintendenza e curato dai funzionari Lorenza Endrizzi e Roberto Pancheri.

Il volume sarà presentato al pubblico giovedì 14 marzo 2019 alle ore 17.30 presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Cesare Battisti a Trento dallo storico Fabrizio Rasera, già presidente dell’Accademia roveretana degli Agiati. Interverranno alla presentazione, insieme ai curatori, la direttrice dell’Ufficio beni architettonici Michela Cunaccia e il direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis.

Il libro fornisce un quadro aggiornato delle conoscenze a nostra disposizione sulle indagini archeologiche e sulle azioni di tutela dei beni culturali intraprese dallo studioso tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della Prima guerra mondiale, anche in qualità di corrispondente e poi conservatore della imperial regia Commissione Centrale per la conservazione dei monumenti di Vienna. Nel libro trovano inoltre spazio importanti approfondimenti sulla famiglia dell’archeologo clesiano, sulla sua attività politica e sui suoi interessi artistici e collezionistici.

Gli autori dei saggi sono Cristina Bassi, Gianni Ciurletti, Cinzia D’Agostino, Lorenza Endrizzi, Denis Francisci, Luca Gabrielli, Sindy Kluge, Roberto Pancheri, Rosa Roncador e Mirko Saltori.

“Gli studi umanistici – rileva il soprintendente Franco Marzatico nella prefazione al volume – per tutto il XIX secolo e fino alla conclusione della Prima guerra mondiale furono improntati in Europa alla ricerca e all’affermazione di radici identitarie, di pari passo con rivendicazioni territoriali e istanze di autodeterminazione. Questo fenomeno fu particolarmente acuto nelle aree di “frontiera” etnico-linguistiche come nel caso del Trentino. È stato osservato come gli interessi disciplinari volti alla ricostruzione del Passato e lo sbocco in chiave museale del collezionismo fossero orientati alla dimostrazione di un’appartenenza ab origine del territorio trentino al mondo italico. Uno fra i maggiori protagonisti di questa “idea militante” della storia e dell’archeologia fu Luigi de Campi che, non a caso, fu anche un esponente politico di primo piano in rappresentanza delle istanze trentine e adriatiche in seno al Parlamento dell’Impero asburgico, nonché tutore del patrimonio monumentale a livello territoriale. All’appassionato cultore di storia locale va comunque riconosciuto un notevole grado di aggiornamento nell’approccio metodologico rispetto a quanto stava maturando all’epoca nella comunità scientifica, come dimostrano la meticolosità del riferimento ai confronti allora accessibili e la registrazione attenta di informazioni di scavo e sui luoghi di ritrovamento, tuttora di grande utilità. Rivolgere oggi uno sguardo retrospettivo a questo pioniere dell’archeologia dell’area alpina rappresenta dunque un’importante occasione sia per prendere coscienza dei progressi compiuti dalla disciplina in quel lasso di tempo, sia per interrogarsi sulle tensioni ideologiche e politiche che sfociarono nella tragedia della Grande Guerra”.

Lorenza Endrizzi e Roberto Pancheri - Soprintendenza per i beni culturali
parte di: Lavori in corso

11/03/2019

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