Mein Kampf

Per la prima volta in Italia, alle Gallerie di Piedicastello l'edizione critica del manifesto politico-ideologico di Adolf Hitler   

L’1 gennaio 2016 sono definitivamente scaduti i diritti d’autore del Mein Kampf, il manifesto nazionalsocialista firmato da Adolf Hitler. A 90 anni dalla prima pubblicazione (18 luglio 1925), l’opera è tornata nelle librerie tedesche grazie allo scrupoloso lavoro critico dell’Istituto di storia contemporanea (IFZ).

Oggi 23 maggio alle 17.30, le Gallerie di Piedicastello ospitano la presentazione, per la prima volta in Italia, dell’edizione critica del Mein Kampf (La mia battaglia): tra il 1925 e il 1926, il futuro Führer del Terzo Reich intese delineare con quest’opera il suo pensiero politico e le tappe di un brutale e feroce programma di discriminazione e supremazia razziale che cercò di realizzare una volta giunto al potere (1933-1945).

Othmar Plöckinger, uno dei curatori dell’opera pubblicata a cura dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco di Baviera, oggi alle Gallerie dialogherà con Gustavo Corni, docente di storia contemporanea presso l’Università di Trento nonché esperto conoscitore di storia tedesca. 

Due volumi di 4.000 pagine e 3.700 note esplicative e critiche compongono l'opera curata da Christian Hartmann, Thomas Vordermayer, Othmar Plöckinger, Roman Töppel con l'obiettivo di offrire ai lettori non un testo di propaganda, ma uno scritto attraverso cui comprendere la genesi del pensiero di Hitler e della Germania nazista e, non da ultimo, «minare il potere simbolico ancora efficace del libro».   

Il libro – che con i suoi 55.000 esemplari venduti ha scalato il primo posto della lista dei bestsellers ed è praticamente introvabile nelle librerie – è disponibile solo in versione cartacea e presenta un layout particolare: il testo originale è sulla parte superiore della pagina destra con sotto delle annotazioni grammaticali e le differenze nelle varie edizioni, sulla pagina di sinistra ci sono i commenti di contesto e le spiegazioni. 

«Un’importante occasione di dialogo e confronto – come spiega lo storico Lorenzo Gardumi, organizzatore dell’iniziativa – soprattutto alla luce di un contesto europeo attraversato ancora da preoccupanti estremismi».

Un libro che continua a essere  "pericoloso", ma forse è opportuno conoscere le ragioni del pericolo, affrontare il mostro, demolirlo, piuttosto che fingere non esista. Tanto più in un presente in cui estremismi e intolleranza non smettono di porsi in primo piano. 


23/05/2016

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