"Scuola di nudo. Giulia Thun alla British Academy di Roma"

Ultimo fine settimana per visitare la mostra presso il Castello del Buonconsiglio di Trento 

È il 1923 quando  Giulia Violante Thun Hohenstein entra per la prima volta negli studi della British Academy of Arts di Roma. “Meine erste Zeichnung gemacht in Jahre 1923 in der British Academy in Rom” annotava con la punta sottile della matita su un ritratto tracciato a carboncino. Giulia aveva a quell’epoca ventotto anni.

Nata a Castelfondo in Trentino nel 1895, era figlia di Sigismondo Giorgio Maria (1849-1907) e di Maria Anna Consolati di Seregnano (1858-1930). Che nel corso della sua lunga vita, conclusasi a Trento nel 1970, si fosse fatta interprete, attraverso la pittura, della celebrazione del passato glorioso della famiglia è cosa nota: una ricerca appassionata ed alacre, talora condotta insieme alla sorella Bianca, all’interno di un orizzonte domestico, intessuto dal sentimento nostalgico per una storia illustre e ormai lontana.

La riscoperta, all’interno dei vasti fondi provenienti da Castel Thun conservati oggi presso l’Archivio provinciale di Trento, di una cartella di disegni realizzata negli anni Venti del Novecento presso la British Academy of Arts di Roma apre una pagina inattesa della sua biografia, e illumina alcuni aspetti negletti della storia di quegli anni, costituendo una testimonianza insostituibile sull’attività dell’antica istituzione, di cui si son dispersi archivi e patrimonio.

I motivi che conducono la nobildonna a Roma poco dopo la conclusione della prima guerra mondiale si intrecciano con le sorti di un altro rappresentante della famiglia. Nel gennaio del 1905 Galeazzo Thun Hohenstein di Castelfondo, suddito dell’impero asburgico, era infatti succeduto al conterraneo Giovanni Battista Ceschi a Santa Croce nel ruolo di gran maestro dell’Ordine di Malta, l’antica e prestigiosa istituzione cavalleresca che, dopo lunghe traversie, si era stabilita nel 1834 a Roma.

Gli esordi romani di Giulia manifestano una formazione artistica pregressa: una propensione per l’arte già in precedenza alimentata, assecondando una tradizione nobiliare e femminile diffusa, cui la famiglia Thun non aveva mancato di aderire nel corso del tempo. Nel panorama di raffinata educazione ed esercizio nell’ambito del contesto familiare, la sua storia assume tuttavia i tratti di una vicenda singolare, sullo sfondo di anni cruciali per la storia europea.

Le rare note riportate sui disegni di Giulia Thun delineano l’arco temporale della sua presenza romana, compresa tra il 1923 – quando le acque apparentemente calme successive al primo conflitto mondiale avevano consentito alle accademie romane la ripresa delle attività e alla nobildonna di concedersi i numerosi viaggi nella capitale – e il 1928: non una stabile permanenza, ma periodi ricorrenti, legati all’uso da parte delle accademie di effettuare l’interruzione delle attività durante la stagione estiva, quando lo stesso Galeazzo Thun era solito rientrare per qualche tempo in Trentino.

In quegli anni sin troppo densi di avvenimenti politici, mentre si disegnava e strutturava l’intervento massiccio dello stato sulla gestione culturale, nel panorama italiano si avvicendavano opere e autori, in tempi “a tal punto gremiti di idee e di propositi, di progetti, di risultati, di avanzamenti e di regressioni” da rendere arduo cogliere un disegno coerente: dal superamento dell’impressionismo e dello stesso futurismo, fino al “Ritorno all’ordine” presagito e battezzato da Cocteau nel 1917, a Valori Plastici, Metafisica, Novecento, inaugurato in quello stesso 1923 alla Galleria Pesaro di Milano.

I cinque anni romani di Giulia sembrano scorrere in un universo appartato, nel quale la nobildonna trentina percorre un itinerario del tutto personale. Le acquisizioni tecniche, le nuove prospettive d’osservazione, le svariate frequentazioni di ambienti artistici e amicali si stratificano nel tempo segnando i passi compiuti su una strada determinata dai confini di un destino predefinito, e forse voluto.

Lia Camerlengo - Curatrice della mostra, storica dell'arte presso il Castello del Buonconsiglio

17/06/2015

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