biblioè, 150 luoghi comuni

Dal 21 al 25 aprile le biblioteche del sistema provinciale fanno di Palazzo delle Albere un luogo vivo di cultura

“Crediamo fortemente nel potenziale di Palazzo delle Albere, uno degli scrigni della storia e della cultura del nostro territorio, che costituirà occasione di ulteriore ricchezza e crescita culturale. La scelta di questo luogo non è casuale e non corrisponde solo a un’azione di marketing, ma intende essere una risposta al sistema bibliotecario che ci richiede una più mirata azione di promozione attorno alla sue molteplici attività. Perché non iniziare portando all’interno di Palazzo delle Albere questa importante iniziativa, valutata attentamente per far conoscere non solo la comunità trentina ma le nuove culture presenti sul nostro territorio? Lo scopo, al contempo, è di favorire un processo di integrazione attraverso la messa a disposizione del sistema bibliotecario. E da qui partire avendo sempre presente la necessità di un’evoluzione del sistema che vada di pari passo con l’innovazione”.

Questo la riflessione di Tiziano Mellarini, assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile, oggi (12 aprile) presso Palazzo delle Albere in occasione della presentazione di "biblioè, 150 luoghi comuni", manifestazione organizzata dal servizio attività culturali, ufficio sistema bibliotecario trentino e partecipazione culturale. Insieme all’assessore, sono intervenuti: Sara Guelmi, direttore ufficio sistema bibliotecario trentino, Roberta Opassi, funzionaria della Soprintendenza per i beni culturali, Marcello Liboni responsabile della Biblioteca di Dimaro. 

"biblioè, 150 luoghi comuni" - a Palazzo delle Albere tra il 21 e il 25 aprile darà l’opportunità di conoscere e approfondire il valore, la ricchezza e la professionalità di un sistema bibliotecario nato nel 1977 e composto da 150 biblioteche diffuse su tutto il territorio provinciale.

Qui il programma

“Una grande avventura che ha coinvolto i bibliotecari, un’intuizione nata per suggestioni, sogni, desideri e poi tradotta in realtà – spiega Guelmi -. Il titolo nasce dall’idea che non esista una corretta lettura di quello che sono le biblioteche oggi: non solo raccolte di libri, collezioni di volumi, ma un sistema nato nel ’77, che si è evoluto e continua a modificare la propria identità in relazione alla società che muta e chiede di adeguarsi. Le biblioteche sono riconosciute come presidio culturale sul territorio, da quelle di pubblica lettura alle specialistiche di conservazione. Contribuiscono al bene comune, e sono luoghi comuni non solo perché facenti capo alle amministrazioni comunali, ma perché aperti alla comunità. In questo senso, sono luoghi in cui si facilita l’accoglienza, l’espressione e creazione di pensiero, il confronto secondo un principio di accoglienza e democraticità, senza pregiudizi e distinzioni di sorta. Il programma è frutto di un’elaborazione congiunta e condivisa dalle biblioteche, in continuo e permanente collegamento tra loro, a beneficio della comunità. Reti collaborative concrete e costanti – sottolinea Guelmi - anche se spesso invisibili, perché l’efficienza del servizio si dà spesso per scontata”.

Ed ecco alcuni numeri di un’efficienza che mette il sistema trentino tra gli esempi più virtuosi in Italia: 5.000.000 di esemplari fisici, 106.000 le occasioni di lettura digitale, più di 1.500.000 i prestiti annui, un insieme di professionisti dei diversi ambiti disciplinari che interagiscono e si confrontano.

Dell’intento di comporre “una biblioteca ideale di cinque giorni, attraverso alcune aree tematiche riportabili a sette parole chiave” – ha parlato invece Opassi, declinandole poi in: segno, suono, memoria, lettura, ricerca, visione, ascolto.

Segno come forma espressiva capace di raccontare storie, spaziando dalla dimensione estetica del libro come oggetto, al fumetto alle graphic novel; seconda lente di avvicinamento è il suono che attraversa i secoli, quindi le parole in musica, mentre memoria andrà ad attingere ai fondi delle biblioteche civiche e specialistiche per portare in luce beni librari preziosi e curiosi.

Alla lettura, la più tradizionale attività della biblioteca, sarà riservata la parte più ampia e articolata, attraverso la presentazione di libri e la divisione in ambiti che dall’emeroteca condurranno alla parte dedicata ai giovaniadulti, ai classici, al contemporaneo. Particolare attenzione sarà riservata a Shakespeare in occasione dei quattrocento anni dalla morte, che ricorrerà proprio il 23 aprile, giornata mondiale del libro. 

La ricerca sarà presente sia nella dimensione digitale sia analogica, la visione si concentrerà sui film e la cinematografia in genere, mentre la parte dedicata all’ascolto rappresenta il mondo dell'editoria digitale, degli eBook e delle voci narranti.  

In chiusura, Liboni si è soffermato sul ruolo delle biblioteche che è quello di “documentare, favorire, permettere l’accesso alla conoscenza, cercando di mantenere viva e coesa la comunità sul territorio e di favorire l’integrazione”.


12/04/2016

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