"in FEMMINA veste", microfestival di passi e gestualità di caratteri femminili

La terza edizione è pronta a partire con un ricco programma

"in FEMMINA veste", microfestival di passi e gestualità di caratteri femminili - articolato in workshop, spettacoli e incontri di carattere internazionale data la presenza di tre artiste da diverse parti del mondo - è stato presentato oggi 10 dicembre dalla direttrice artistica Veronica Risatti, nell’ambito della piattaforma Cultura Informa.

in cui presenti le finalità artistiche, che “in Femmina veste” è un micro festival articolato in workshop, spettacoli e incontri di carattere internazionale data la presenza di tre artiste da diverse parti del mondo    

“Un titolo che vuol fare il verso al più comune ‘portare i pantaloni' – spiega Risatti – e in cui ‘femmina’ è usato come sostantivo perché, come lo stesso sottotitolo specifica, la riflessione si concentra sui caratteri femminili. Siamo interessati, dunque, alla ‘femmina’ come archetipo e non al femminile in quanto tale, con l’intento di lavorare sull’archetipo in contrapposizione allo stereotipo. Anche la parola ‘veste’ è usata nel suo ruolo di sostantivo, e sottende la possibilità di vestire il femminile, di portare una veste, una condizione possibile sia per donne sia per uomini.

La Bottega Buffa CircoVacanti prende in considerazione temi di attualità quali gender, femminismo e altri – riprende -, ma li analizza dal punto di vista culturale, risalendo alla radice. Non siamo interessati a fare teatro civico di impegno socio politico, ci allontaniamo dalla discussione contemporanea per proporre un’analisi artistica, una matrice trasversale alle varie culture che indaghi l’aspetto mitico del tema: la donna non con la sua specificazione di genere in contrapposizione all’uomo ma come archetipo.

La sollecitazione viene dalla provocazione di Claudia Contin Arlecchino che attraverso dei laboratori, approfondendo i tre principali caratteri della commedia dell’arte (servitori, vecchi, amorosi) si è chiesta dove posizionare il carattere della servetta.

Fino al Rinascimento si trattava di una tipologia messa in scena da uomini, ma da allora in poi i comici iniziano a introdurre la donna in scena. Un aspetto che appartiene e accomuna le grandi culture teatrali di tutto il mondo, ed è su questa trasversalità che ci impegniamo: uomo e donna in grado di visitare maschile e femminile, e messi sullo stesso piano" - conclude Risatti.

Il programma della terza edizione di "in FEMMINA veste" entrerà nel vivo il 18 - 19 - 20 dicembre con il seminario di tango flamenco con  Maria Elena Redondo Jiménez (Siviglia - Spagna), presso Centro Teatro.

Il 19 dicembre alle 20.30 si svolgerà lo spettacolo-dimostrazione flamenco LO QUE OLVIDA LA MEMORIA LO RECUPERA  LA DANZA con  Maria Elena Redondo Jiménez, presso Teatro Portland 

Ulteriori informazioni nel comunicato allegato

redazione

10/12/2015

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