Cronaca di tempi duri. Alcide De Gasperi nelle lettere dal carcere

Storie di confini al centro della storia

Manifestazioni ed eventi
[ Fondazione Trentina Alcide De Gasperi]

Spettacolo di SAND ART con Nadia Ischia e Laura Lotti

Testi originali di Alcide De Gasperi

 

Vicine al nostro modo di intendere l’amore, alle nostre debolezze e paure, alle ribellioni verso le ingiustizie. Così troveremo le lettere che Alcide De Gasperi scrive dal carcere tra il marzo 1927 e l’ottobre 1928.

Condannato dal fascismo a quattro anni di reclusione, entrare a Regina Coeli per il futuro statista è guardare negli occhi il fallimento del suo ideale di giustizia e democrazia. Ma è proprio qui, nel punto più basso del suo personale percorso di vita, che De Gasperi vince, riuscendo a mantenersi fedele a se stesso e ai propri ideali: “…rifaccio con la memoria l’ingrato cammino di questi ultimi anni e penso se potevo fare altrimenti. E mi pare di no. Ho resistito fino all’ultimo sulla trincea avanzata alla quale mi aveva chiamato il dovere, ma era proprio la mia coscienza che me lo imponeva, le mie convinzioni, la dignità, il rispetto di me stesso. Ci sono molti che nella politica fanno solo una piccola escursione, come dilettanti, e altri che la considerano come un accessorio di secondarissima importanza. Ma per me, fin da ragazzo, era la mia carriera o meglio la mia missione”.

Le parole che De Gasperi scrive alla moglie Francesca, alle sue bambine, al fratello e ai parenti più cari, sono una cronaca intima di tempi duri, che svela però il valore fondamentale degli affetti, delle emozioni più piccole e dolci, della fiducia in un Dio che vede e conosce le sofferenze del giusto.

Un Alcide De Gasperi inedito si racconta in queste lettere, che prendono vita grazie alla voce di Laura Lotti e alle magie di sabbia di Nadia Ischia.


organizzazione: Fondazione Trentina Alcide Degasperi

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