"Interni". Dialogo tra scultura e pittura. Opere di Bruno Lucchi e Paolo Petrò
Oggi alle 17 a Bondo, chiesa di San Barnaba la Tavola rotonda "Arte e Bellezza come opportunità di sviluppo"
"Arte e Bellezza come opportunità di sviluppo" con l'intervento degli artisti Bruno Lucchi e Paolo Petrò, la partecipazione di Gabriele Lorenzoni, responsabile ADAC – Mart di Trento e Rovereto e Giovanni Pellegrini, Responsabile MAG Museo Alto Garda. Coordinerà la serata Graziano Riccadonna, Presidente Centro Studi Judicaria. L'incontro si svolgerà nell'ambito della mostra "Interni".
Interni, stanze vuote, la solitudine di uno spazio abbandonato, polveroso, che l'artista non riabilita, non eleva a luogo di contemplazione estetica o di raccoglimento filosofico, ma si limita a registrare. Non abdica però all'uso di un filtro emozionale, evitando nel contempo di imporre il suo punto di vista, se non nella selezione dei soggetti, relitti arrugginiti di presenze ormai lontane.
Dall'altra, figure leggere e monumentali insieme, danzatori e danzatrici statici, guardiani silenti che fissano l'orizzonte con la sicurezza di chi conosce la direzione ma ritiene il viaggio più importante della meta.
Da questo connubio, da questo incontro felice e inedito, nasce l'idea e il progetto culturale di una piccola, significativa mostra: la sensibilità dei due artisti, Bruno Lucchi e Paolo Petrò, magistralmente diretti e accostati dall'intelligente regia di Mario Zanetti, curatore e appassionato d'arte. Non servirebbero ulteriori elementi per rendere significativo e riuscito un progetto espositivo; in realtà, molte altre sono le chiavi di lettura.
In primo luogo, il concetto di periferia: Bondo, il piccolo paese di montagna che ospita la mostra, è un luogo di passaggio sulla via che congiunge, con tortuose curve, fra aspre e bellissime montagne, due città dell'importanza di Trento e Brescia. Non un luogo abitualmente deputato all'arte contemporanea. Non un centro dove si affollano gli appassionati dei linguaggi della modernità. E invece è proprio qui, dove vive la tradizione, dove il buonsenso allontana l'ansia di evitare il già visto, di scovare la sola provocazione che possa dirsi arte, che gli artisti trovano spazio e sensibilità. La missione della periferia diviene quella di porsi come punto di riferimento anche per i grandi centri, sempre più distanti dalla possibilità di apprezzare un gesto artistico semplice, non provocatorio, intimamente riflessivo.
In seconda istanza, il luogo espositivo: una chiesa, San Barnaba, recentemente riportata all'originario splendore, che non viene profanata né violata, ma esaltata nella sua dimensione sacra mediante opere non direttamente riconducibili alla sfera religiosa, che sprigionano una forza evocativa e un afflato spirituale capaci di integrarsi nello spazio liturgico.
In ultima analisi, gli artisti, unici e veri protagonisti.
La mostra è frutto della collaborazione tra lo Studio d'arte Zanetti e il Comune di Bondo.
15/12/2014