Vincent Van Gogh
I colori dell'inquietudine nella Camera di Vincent ad Arles. L'odore assordante del bianco al manicomio di Saint Paul de Manson
Dopo il trasferimento al manicomio di Saint Paul de Manson, vicino a Saint-Remy, nel maggio del 1889 Vincent Van Gogh scrive una delle tante, accorate, lettere al fratello Teo:
«L’idea di lavorare mi sta tornando e credo che mi torneranno molto presto anche tutte le mie facoltà di lavoro, solo che il lavoro mi assorbe talmente che credo resterò per sempre astratto e incapace di cavarmela per tutto il resto della mia vita». E poi: «Lavoro come un pazzo nella mia stanza, il che mi fa bene e scaccia, a quanto sembra, i pensieri strani... sto lavorando... come un ossesso, ho più che mai un furore sordo di lavoro... lotto con tutta la mia energia per rendermi padrone del mio mestiere, dicendomi che, se ci riesco, sarà questo il migliore parafulmine contro il mio male». Ancora: «Il mio pennello scorre fra le mie dita come se fosse un archetto di violino».
Da giovedì 7 a domenica 10 arriva al Teatro Sociale di Trento uno degli spettacoli più attesi della stagione, che in punta di piedi entra nell' "odore assordante di bianco" cui il multicolore mondo della tavolozza dell'artista è costretto dal momento del suo internamento in manicomio. Una vita breve quella dell'artista olandese (1853 -1890), percorsa da una feconda creatività che si manifesta sin dagli anni dl'infanzia.
Creatività che conosce il suo apice quando il pittore, nel febbraio del 1888, lascia Parigi e si trasferisce ad Arles, in Provenza, di cui immortala i paesaggi in fiore. É il tempo della Starry night, ma anche delle profonde dissonanze di un mondo interiore che trova espressione nella Camera di Vincent ad Arles. Qui vive nella "Casa Gialla", animato da un periodo di intenso fermento creativo, ma anche di grande travaglio per i dissidi con Paul Gauguin. I problemi di salute mentale si acuiscono fino a quando il fratello Theo non lo convince alla necessità di un ricovero.
Proprio il ricco patrimonio epistolare intercorso tra il pittore olandese e il fratello Theo testimonia le tormentate vicende esistenziali dell'artista, su cui il sesto appuntamento con la Grande Prosa del Centro Servizi Culturali S. Chiara, si sofferma. Al centro si pone il periodo di isolamento che Van Gogh vive nel manicomio di Saint Paul de Manson. Protagonista di Vincent Van Gogh. L'odore assordante del bianco, testo vincitore nel 2005 del Premio Pier Vittorio Tondelli Riccione Teatro, è Alessandro Preziosi. Lo spettacolo è stato scritto da Stefano Massini.
«Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo – spiega il regista Alessandro Maggi nelle note di regia - Soggetti interni di difficile identificazione, collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh - internato nel manicomio di Saint Paul de Manson - e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso».
«Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco» debutterà al Teatro Sociale di Trento giovedì 7 febbraio alle ore 20.30 e sarà in replica fino a domenica 10 febbraio con i seguenti orari: venerdì 8 e sabato 9 febbraio lo spettacolo avrà inizio alle ore 20.30, mentre la domenica avrà inizio alle ore 16.00. Si ricorda, infine, che anche durante la Stagione 2018/2019 gli abbonati potranno usufruire gratuitamente del servizio di baby sitting TATA A TEATRO, riservato ai genitori con figli di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Per i non abbonati, invece, è previsto un costo di 5 euro a bambino. E' necessaria la prenotazione al numero verde 800013952. Il servizio è proposto dalla Cooperativa “Progetto 92”.
«FOYER DELLA PROSA»
Si rinnova la collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento per i «FOYER DELLA PROSA», dieci incontri di approfondimento sulla rassegna, curati dai professori Claudia Demattè e Giorgio Ieranò. Per il sesto appuntamento della Stagione, venerdì 8 febbraio, la sala “Anna Proclemer” del Teatro Sociale di Trento ospiterà l'incontro dedicato allo spettacolo. Il dibattito sarà coordinato da Denis Viva, alla presenza di Alessandro Preziosi. L'incontro è aperto al pubblico – ingresso libero - e avrà inizio alle ore 17.30.
06/02/2019